Mafia Capitale, al via oggi il processo: si comincia dalle accuse contro Fiscon

Mafia Capitale, al via oggi il processo: si comincia dalle accuse contro Fiscon
di Valentina Errante
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Martedì 20 Ottobre 2015, 03:43 - Ultimo aggiornamento: 12:31

Si comincia oggi, con i primi cinque imputati per Mafia Capitale. E in aula, al processo con rito abbreviato che vede alla sbarra l'ex direttore generale dell'Ama Giovanni Fiscon, avrebbe dovuto presentarsi per la costituzione di parte civile proprio Ignazio Marino, che all'ultimo momento avrebbe invece cambiato idea. Una scelta simbolica che, a prescindere dalla presenza in aula dell'ex sindaco, assumerà un valore ancora più forte il prossimo 26 ottobre quando, sempre con rito abbreviato, l'ex primo cittadino figurerà come controparte del suo ex assessore Daniele Ozzimo e del consigliere di maggioranza, Massimo Caprari, entrambi alla sbarra per corruzione. Anche quello sarà un processo con rito abbreviato che, in caso di condanna, garantirà lo sconto di un terzo della pena agli imputati. E parte civile nel processo sarà anche il ministero dell'Interno. Non saranno citati testi dai pm, ma le difese hanno chiesto di sentire numerose persone, anche l'ex sindaco Alemanno.

GLI ABBREVIATI

In dieci hanno scelto di sottrarsi al maxiprocesso che il 5 novembre vedrà nella stessa aula “il mondo di sopra” e il “mondo di sotto”, universi apparentemente così distanti che Massimo Carminati teneva insieme.

Oggi con la certezza dello sconto di un terzo della pena sbarra, davanti al gip Anna Criscuolo, oltre a Giovanni Fiscon, ex dg dell'Ama accusato di corruzione aggravata dall'avere favorito la cupola di Carminati, ci saranno anche Emanuela Salvatori, la dipendente del Comune accusata di corruzione aggravata per avere favorito il finanziamento di 150 mila euro a una coop di Buzzi in cambio della promessa di assunzione per la figlia e di un compenso di 1300-1500 euro; Emilio Gammuto, fidatissimo di Salvatore Buzzi e accusato di corruzione aggravata; Raffaele Bracci, indagato di usura; Fabio Gaudenzi, ritenuto dagli inquirenti componente dell'organizzazione, un uomo di Carminati, con il quale, sempre secondo i pm, il “Nero” ha un «comune passato criminale e di militanza nelle fila della destra eversiva».

I POLITICI

Meno di una settimana dopo, davanti al gup Alessandra Boffi, invece, comincerà il processo ai primi due politici. Per l'ex assessore Daniele Ozzimo, l'accusa è di essere stato «al servizio di Buzzi», agevolando le delibere sui debiti fuori bilancio e la proroga delle convenzioni sul verde pubblico. Per i pm l'ex assessore avrebbe ottenuto 20mila euro come contributo elettorale e l'assunzione di una donna in una coop. Anche Massimo Caprari, ex capogruppo e unico componente del Centro democratico, arrestato nell'ultima tranche dell'inchiesta, avrebbe votato la delibera sui debiti fuori bilancio del 2014 in cambio di assunzioni o promesse in denaro. «Mille euro al mese» è la cifra che chiedeva al telefono a Buzzi. Abbreviato anche per Gerardo e Tommaso Addeo che, collaboratori di Luca Odevaine. Per conto dell'ex componente del Tavolo di coordinamento per i rifugiati, avrebbero curato la predisposizione della documentazione fittizia per giustificare le somme incassate dalle fondazioni e dalle società dell'ex componente del Tavolo per i rifugiati. Anche Paolo Solvi, ex direttore del porto turistico di Ostia, ha scelto il rito alternativo. Era l'uomo di fiducia di Andrea Tassone, ex presidente del X municipio. Per l'accusa avrebbe mediato tra Buzzi e il minisindaco di Ostia mettendosi in tasca 3mila euro dei 30mila richiesti da Tassone.