Era sparito con nove milioni di euro.Chiesto rinvio a giudizio per il Madoff dell'oro

Era sparito con nove milioni di euro.Chiesto rinvio a giudizio per il Madoff dell'oro
di Michela Allegri
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Sabato 2 Agosto 2014, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 16:16
Era letteralmente sparito nel nulla, portandosi via pi di 9 milioni di euro investiti da un centinaio di risparmiatori nella societ di cui era amministratore, la Fiordiconio Gold Spa: un'esperienza ventennale nel settore del commercio dell'oro, e la promessa di affari sicuri e vantaggiosi. Mente di una truffa in pieno stile Madoff, Maurizio Ciombolini, nel novembre di due anni fa, si era improvvisamente reso irreperibile, tentando di schivare la valanga di richieste di risarcimento che lo aveva travolto quando, da un giorno all'altro, aveva smesso di corrispondere le rendite assicurate. Ora, insieme alla socia Maria Rita Ballante, rischia di finire sul banco degli imputati con l'accusa di esercizio abusivo dell'attività finanziaria e truffa. Secondo il pm Corrado Fasanelli, che ha appena firmato una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due indagati, Ciombolini e la Ballante avrebbero beffato una sfilza di clienti che, convinti di affidarsi a professionisti del settore, avevano sborsato centinaia di migliaia di euro vedendosi poi prosciugato il conto in banca. Senza averne titolo, infatti, alla Fiordiconio proponevano investimenti in metalli preziosi, con una rendita a tasso fisso annua che andava dall'8 al 9,5 %. Per lungo tempo i guadagni promessi erano stati erogati. Tanto che c'è chi, fidandosi, era arrivato a consegnare nelle mani dei due soci più di 600 mila euro.

Ma andiamo con ordine. L'inchiesta scatta due anni fa, quando, improvvisamente, Ciombolini sparisce nel nulla. Il 13 novembre del 2012, suo fratello si presenta in questura.



SPARITO NEL NULLA

«Maurizio è scomparso - denuncia - non lo sento da quasi un mese. L'ultima volta che mia madre gli ha parlato al telefono lui ha detto: stai tranquilla, si risolverà tutto, mi farò sentire. Poi ha riattaccato». Passano quattro giorni, e Ciombolini viene trovato. È ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio: ha tentato di farla finita ingerendo foglie di oleandro, che hanno provocato uno scompenso di tutto l'organismo. Agli operanti, dichiara di aver cercato di far perdere le proprie tracce temendo vendette in relazione allo stato d'insolvenza della sua società perché, a seguito dell'aumento del costo dell'oro e di altre circostanze contingenti, ha perso tutti i soldi e ha accumulato una montagna di debiti. Da quel giorno, le denunce contro l'azienda si accatastano sul tavolo del pm Fasanelli che, dopo mesi d'indagini, sembra non avere dubbi: Ciombolini e la Ballante hanno truffato centinaia di investitori. I due vengono arrestati e poi rilasciati su decisione del tribunale del Riesame. Ciombolini, interrogato, racconta di avere il cuore spezzato: «Ho perso il nome, la faccia. Ho 300 vittime. Sono come il comandante di un aereo caduto in mare», dichiara. Tra i clienti, c'è chi ha affidato alla Fiordiconio i risparmi di una vita e che oggi spera di avere giustizia. «Dopo due anni d'inchiesta, finalmente si potrà fare luce sui fatti che hanno stravolto la vita di persone normalissime, che hanno investito i soldi guadagnati in anni di lavoro», hanno dichiarato gli avvocati Valentina Panvini e David Leggi, che difendono alcuni investitori truffati.
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