Ministro, gli istituti della Capitale hanno bisogno di interventi urgenti, le mamme non sentono al sicuro i loro bambini. Dicono che qui rischiano di ammalarsi più che altrove. Non è assurdo?
«I genitori romani sollevano un problema serio e che non mi giunge nuovo. Per rispondere con dati certi all’interrogazione sto effettuando ulteriori controlli e chiederò un report al Comune di Roma. Intanto, però, manderò i carabinieri del Nas e i nostri ispettori nelle scuole in cui sono stati evidenziati i problemi più gravi. Prima che arrivassero queste segnalazioni in realtà mi ero mossa in maniera informale con il sindaco, richiamando la sua attenzione sui gravi rischi epidemiologici derivanti da una presenza massiccia a Roma, e oltre la norma, di roditori, gabbiani, ma anche di blatte, zanzare tigri e pidocchi».
Perchè, che cosa sta succedendo?
Le infestazioni da pidocchi per esempio non rispettano più il loro picco stagionale, ma si registrano ormai in ogni periodo dell’anno. L’invasione dei gabbiani che hanno risalito il Tevere fino a stabilirsi nel centro abitato, inoltre, non va sottovalutata. Eppure i rischi di trasmissione di malattie sono alti. E i bambini sono i più esposti».
Come intervenire?
«Bisogna riportare la Capitale, ma lo stesso discorso può valere anche per altre città, a standard di igiene pubblica maggiori. E per questo si dovranno attivare le Asl locali ciascuna per quanto di sua competenza, con piani di prevenzione. Concetto su cui mi ero espressa con il sindaco Marino in quanto il pericolo di infestazioni non si limita a edifici pubblici come le scuole, ma interessa luoghi di grande passaggio e aggregazione come gli autobus e le metropolitane dove il rischio di diffusione dei contagi è elevato e la pulizia deve essere, quindi, continua e rigorosa».
Qual è la situazione finora riscontrata nella Capitale?
«I carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni effettuano ogni anno dei controlli a campione. Verifiche che avvengono in gran parte su input di esposti e denunce presentate dai genitori per le precarie condizioni degli ambienti in cui studiano i figli. Il cinquanta per cento delle segnalazioni a Roma riguardano l’igiene e le caratteristiche strutturali degli edifici, il trenta per cento la presenza di topi ed escrementi di roditori, il venti per cento, infine, problematiche relative al servizio di catering scolastico, in pratica le mense. L’attività di controllo è intensificata particolarmente nel mese di ottobre, in corrispondenza dell’avvio della didattica».
Quali le irregolarità riscontrate?
«Tra ottobre e dicembre 2014 i carabinieri hanno controllato 26 plessi scolastici; altri 4 li hanno ispezionati a gennaio.
Nel mirino degli specialisti del Nas sono finiti 4 asili nido e scuole per l’infanzia, 23 fra primarie, materne ed elementari e 3 istituti superiori. Sono state accertate anomalie in una materna, 2 istituti complessivi e uno superiore, tutte per violazioni del settore alimentare sulla gestione della mensa scolastica. Gli esiti dei sopralluoghi vengono comunicati alle direzioni scolastiche, ai Servizi di sicurezza degli ambienti e dei luoghi di lavoro delle Asl e ai Municipi che sono i responsabili per le manutenzioni e le verifiche strutturali e impiantistiche».
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