Roma, tombini a ruba da Colle Salario a Talenti: sono i ladri di ghisa

Roma, tombini a ruba da Colle Salario a Talenti: sono i ladri di ghisa
di Elena Panarella
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Mercoledì 30 Ottobre 2013, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 13:48
Cosa ci fa una barriera new jersey in mezzo alla strada? O una transenna con nastro colorato? Segnala il furto di un tombino. Tante le buche rattoppate cos da Colle Salario a Talenti. Da tempo ormai la crisi ha spalancato le porte a questo reato. Oggi, la ghisa con cui sono fatti i tombini rappresenta una parte in espansione del mercato nero dei metalli, per ora ancora guidato dal rame. Ma se «l’oro rosso», richiestissimo, può valere ai moderni predoni anche 10 euro al chilo, la ghisa può fruttare appena 500 euro la tonnellata. Se invece, come nel caso del III Municipio (ex IV), i tombini vengono sradicati con tutto il telaio (utilizzando addirittura un martello pneumatico) il prezzo cambia: da 70 a 100 euro a pezzo. E così ieri pomeriggio l’ex presidente del municipio, Cristiano Bonelli (Pdl) e il capigruppo Fratelli d’Italia, Francesco Filini, hanno fatto un giro per i quartieri per verificare le tante denunce arrivate in questi giorni da cittadini e comitati di quartiere. «Mentre il Pd al governo di Comune e Municipio è concentrato solo ed esclusivamente nei congressi di partito che, come nel caso del circolo di Vigne Nuove, degenerano addirittura in rissa - dicono Bonelli e Filini - nel mondo reale accade che i professionisti del commercio di rame e ferro saccheggiano i tombini dei quartieri lasciando pericolose voragini nelle strade. Solo oggi ne abbiamo contati venticinque, nei prossimi giorni continueremo il giro».



POLEMICHE

«Ci siamo informati e abbiamo scoperto che il "business del tombino" frutta ai ladri dai 70 ai 100 euro al pezzo, mentre l'amministrazione deve spendere 350 euro più le spese di posa in opera per rimettere in sicurezza le strade - aggiungono i due capigruppo - Il saccheggio di tombini è il frutto del lassismo e dell’inerzia di questa giunta municipale, tollerante con gli insediamenti abusivi che proliferano senza sosta nel territorio e totalmente incapace di dare delle risposte». E concludono: «Non è più tollerabile che i quartieri siano lasciati all’abbandono e all’indifferenza, il presidente del municipio scenda in strada a verificare lo stato delle cose». Così, quello che a prima vista può apparire come un colpo messo a segno da ladruncoli ingegnosi, può trasformarsi in una temibile trappola messa sulla nostra strada. Il primo a dover fare i conti con i ladri di tombini è proprio il municipio che negli ultimi mesi ha visto aumentare il numero delle sparizioni «e che forse ancora non se n’è accorto», incalza Bonelli. Calcolando che ogni tombino da sostituire costa in media 350 euro (pezzo più manodopera), il danno per le casse è davvero alto.



I RESIDENTI

A farne le spese però sono sempre i cittadini. Un percorso da rally automobilistico il tracciato stradale che interessa via di Tor San Giovanni, via E. Teza e buona parte del viadotto Gronchi. E tante altre strade e stradine. Le sospensioni delle auto e i cerchioni dei motorini e biciclette vengono così «immolati» sull’asfalto in attesa che il Municipio trovi i soldi per ripristinare il manto stradale e livellare i dissesti. E la cittadinanza ne fa le spese. «Non ho parole per definire la gravità della situazione - dice Simona Ferraro - è un pericolo per tutti, perché oltre alla gravità del furto il vero problema è il buco che resta a terra». E c’è chi aggiunge: «È necessario che tutti i fruitori delle strade segnalino immediatamente alle autorità di polizia stradale la mancanza dei tombini per evitare che altri possano incapparvi». In Inghilterra la polizia ha già attivato un’unità speciale a Londra per indagare sugli ultimi eclatanti furti di metalli. A Roma invece, ad oggi, con mille tombini rubati nel 2011, cifra superata nel 2012, c’è solo un’unica inchiesta avviata dai vigili urbani. Quello del mercato nero del ferro nella Capitale è un commercio illegale di cui si sa davvero ancora poco.
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