Kosovo, l'ultimo alzabandiera dei Lancieri di Montebello, il reggimento torna a Roma

Kosovo, l'ultimo alzabandiera dei Lancieri di Montebello, il reggimento torna a Roma
di Ebe Pierini
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Dicembre 2014, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 22:00

Sul piazzale di Villaggio Italia sono schierati i lancieri di Montebello: le loro lance pungono il cielo di BeloPolje che minaccia neve. La giornata si apre con l’ultimo alzabandiera dei loro sei mesi di missione in Kosovo. Il tricolore italiano che viene issato assieme alle bandiere slovena, moldava e austriaca sulle note dell’inno della Nato.

Alla base del Multinational BattleGroup West a guida italiana, a Pec/Peja, alla presenza del generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante di KFOR, ecco la cerimonia del cambio tra i lancieri di Montebello e gli alpini del 5° reggimento di Vipiteno.

Con la consegna da parte del colonnello Angelo Minelli della bandiera della Nato nelle mani del colonnello Carlo Cavalli è stato sancito il passaggio di testimone tra i lancieri e gli alpini italiani.

I militari romani si apprestano ora a rientrare in Italia. Erano partiti da Roma a giugno. Per la prima volta, in 155 anni di storia, lo stendardo e l’intero reggimento avevano lasciato la capitale sebbene i lancieri avessero già preso parte in passato a missioni in Somalia, Iraq, Libano e Afghanistan.

Si conclude così l’esperienza dei 120 verdi lancieri di Roma in Kosovo, Paese che ha vissuto in passato seri contrasti tra etnia albanese e serba e che oggi, dopo aver proclamato la propria indipendenza nel 2008, si regge su un delicato equilibrio ed aspira ad entrare nell’Unione Europea.

"Desidero esprimere la mia più sincera e profonda gratitudine verso tutti coloro i quali hanno reso splendidi e irripetibili questi sei mesi di attività condotta a 360 gradi, sia sul piano operativo che su quello del supporto delle operazioni – ha detto il colonnello Angelo Minelli, 46 anni, romano, comandante dei lancieri di Montebello e, negli ultimi sei mesi, alla guida del Multinational Battle Group West – I nostri soldati sono stati impegnati in pattugliamenti diurni e notturni, nella sorveglianza del monastero di Decane, nel supporto alle istituzioni locali, nella collaborazione con la Kosovo Police e in lodevoli iniziative promosse nel campo della cooperazione civile e militare".

"La costante presenza delle nostre unità di manovra in tutto il territorio kosovaro e in particolare nell’area occidentale ha contribuito alla libertà di movimento e a rendere più sicuro l’ambiente per tutta la collettività kosovara. Mi accingo a lasciare questa affascinante regione con la personale convinzione di aver vissuto sei mesi in un luogo speciale al fianco di uomini e donne altrettanto speciali che hanno profuso il loro massimo impegno, senza alcun risparmio di energie, distinguendosi per maturità, capacità e dedizione – ha proseguito - Sono onorato e orgoglioso, da romano, di aver avuto l’opportunità di guidare i lancieri di Montebello di Roma in questa magnifica avventura e di aver contribuito, insieme a loro, giorno dopo giorno, a creare i presupposti e le condizioni fondamentali per poter operare al meglio delle nostre capacità e possibilità nella meravigliosa terra kosovara. Serberemo questo ineguagliabile periodo tra i vostri ricordi più vivi. La nostra missione è stata solo una goccia nel mare ma quella goccia abbiamo voluto mettercela”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA