Immigrati, Alfano gela il Comune Marino: un centro anche ai Parioli

Immigrati, Alfano gela il Comune Marino: un centro anche ai Parioli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Settembre 2014, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 07:56
IL CASO

Prima l'idea, considerata «interessante», di permettere alle famiglie romane di ”adottare” un rifugiato, minore e non, dietro il rimborso di 30 euro al giorno. Poi la volontà, dal sapore di provocazione, di spostare i centri per gli immigrati anche ai Parioli. Risultato: per tutta la giornata il sindaco Ignazio Marino si ritrova sotto il fuoco incrociato del centrodestra romano e nazionale e, soprattutto, deve incassare lo stop del Viminale. Una doccia gelata arrivata direttamente dal ministro degli Interni Angelino Alfano. Con queste parole dal suono definitivo: «Non darò un euro per il progetto di ospitalità: è una storia che non esiste. Ogni ipotesi di lavoro che mi dovesse essere presentata in questo senso, da chiunque provenga, sarà da me certamente bocciata».

LE VERSIONI

Il sindaco accoglie con stupore l'inchiodata di Alfano e rilancia: «Non è una mia proposta, bensì una modalità differente di utilizzare i fondi Sprar, frutto del diligente lavoro del ministero, discussa mercoledì al Tavolo nazionale immigrazione e già sperimentata in alcune tra cui Milano, Savona e Genova». Serve a poco però il lavorio del Campidoglio per spiegare che «l'idea dei 30 euro» è nata dal sottosegretario all'Interno Domenico Manzione (Pd) e che il Comune ha solo dato un parere favorevole.

LE REAZIONI

I 900 euro al mese per ospitare un immigrato proveniente dai teatri di guerra diventano subito una polveriera. Per il deputato e presidente dell'Udc Gianpiero D'Alia «questa è solo una provocazione nei confronti delle famiglie». Da Verona, il sindaco leghista Flavio Tosi boccia il collega: «Non sta né in cielo né in terra». Per la forzista Annagrazia Calabria «Marino vive in un altro pianeta». Più passa il tempo e più lo scontro parlamentare prende dinamiche semplici: il sottosegretario all'Interno è espressione del Pd, il ministro è il leader di Ncd, entrambi fanno parte del governo Renzi. Così da Forza Italia a Fratelli d'Italia passando per la Lega le critiche a Marino rimbalzano addosso anche ad Alfano, mentre il Pd (con il responsabile per la sicurezza Emanuele Fiano) apre al progetto. Così come Padre Lamanna, rettore dell'Istituto Massimo: «Ben venga questa esperienza, va adottata in tutta Italia». Le dichiarazioni si affastellano fino a quando arriva lo stop, con tanto di irritazione degli Interni.

Il chirurgo dem, invece, non smentisce l'affermazione sui Parioli. Così motivata: «Il disagio dei centri per gli immigrati non può essere ospitato solo in una zona della città, serve una distribuzione equa. Penso ad esempio ai Parioli». Il tempo di finire sulle agenzie ed ecco altri fulmini. Giorgia Meloni (FdI): «Marino, se vuoi fare il sindaco degli immigrati, fatti eleggere a Tripoli». L'ex sindaco Gianni Alemanno, nel chiedere subito un consiglio straordinario, spiega che «il Comune cerca di ridimensionare un problema che non sa affrontare: non basta minacciare di spostare qualche clandestino ai Parioli per risolvere il problema». E i contrappunti si susseguono fino a sera. Nota a margine: in nessuna delle due polemiche aperte dal sindaco, la sua maggioranza di Palazzo Senatorio ha aperto bocca per difenderlo o sostenerlo.

Simone Canettieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA