Roma, rapporto choc sui nomadi: «Sprecati fondi per 8 milioni»

Roma, rapporto choc sui nomadi: «Sprecati fondi per 8 milioni»
di Elena Panarella
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Giovedì 7 Maggio 2015, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 08:28

I centri di raccolta rom della Capitale sono costati ai romani otto milioni di euro solo nel 2014. Per una spesa annua del Campidoglio di circa 33mila euro per ogni famiglia nomade ospitata. E i risultati sono quasi nulli. Ad un anno dalla pubblicazione del rapporto “Campi nomadi Spa”, che aveva denunciato l'esistenza a Roma di un sistema campi nomadi del valore di oltre 24 milioni di euro, l'Associazione 21 luglio fotografa il sistema accoglienza per soli rom che «continua a muovere denaro dal pubblico al privato senza che nulla cambi per il benessere della città e dei rom».

Per i sette centri raccolta l'amministrazione comunale ha speso lo scorso anno 8.053.544 euro, il 29,8% in più rispetto a quanto stanziato nel 2013 (6.202.869 euro). Della spesa totale il 90,6% è stato utilizzato per la sola gestione dei centri, il 4% per sicurezza e vigilanza, il 5,4% per la scolarizzazione mentre «nulla è destinato all'inclusione sociale». Per la quasi totalità i fondi sono stati assegnati a enti e cooperative, denunciano dall'associazione, tramite affidamento diretto e senza bando pubblico: al solo Consorzio Casa della Solidarietà, operante nei centri di via Salaria, via Amarilli, via di Torre Morena e nella ex Fiera di Roma, è andato il 49,2% delle risorse comunali (poco meno di 4 milioni di euro), seguito da Cooperativa Inopera, attiva nel Best House Rom, che ha ricevuto più di 2,5 milioni di euro (pari al 32% del totale).

LA GESTIONE «La gestione economica dei centri - commenta il presidente dell'Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla - rappresenta la cartina di tornasole delle politiche sociali rivolte negli ultimi anni ai rom e ai sinti della Capitale: il centro è concepito per far restare le persone il più a lungo possibile in questi luoghi». «Spazi angusti» dove vivono letteralmente «segregate» oltre 240 famiglie.

Tra i centri più esosi per le casse comunali primeggia il Best House Rom - «un mostro che deve essere chiuso» lo aveva definito l'assessore capitolino al Sociale Francesca Danese - costato quasi 2,8 milioni di euro nel 2014, cifra più che raddoppiata rispetto al 2013 (+122%), pari a circa 39mila euro all'anno per una singola famiglia.

Gli altri due grandi centri raccolta rom - via Salaria e via Amarilli - sono costati invece rispettivamente circa 2 milioni e 1,4 milioni di euro (-23% e -1% rispetto al 2013). Per mantenere una famiglia nel centro di via Salaria il Comune, dal 2009, ha speso 231.970 euro mentre nel centro di via Amarilli il costo annuo a famiglia, nel 2014, ammonta a 69.723 euro pari a più di 341mila euro a famiglia dalla nascita del centro nel 2010.