Giulio Cesare, testo su sesso gay in classe: prof denunciati. Protesta omofoba contro libro della Mazzucco

Giulio Cesare, testo su sesso gay in classe: prof denunciati. Protesta omofoba contro libro della Mazzucco
di Marco Pasqua
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Lunedì 28 Aprile 2014, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 05:33
Un libro sulla storia di una ragazzina di 11 anni, figlia di due pap e con riferimento al sesso omosessuale, costato una denuncia in Procura per "pubblicazioni di spettacoli osceni e di corruzione di minorenni" ai docenti del liceo Giulio Cesare. Per lo stesso testo, questa mattina, un gruppo di estremisti di destra di Lotta Studentesca, la formazione giovanile di Forza Nuova, ha esposto uno striscione dai contenuti omofobi al liceo Giulio Cesare.



Al centro della protesta, alla quale hanno preso parte anche studenti minorenni, la decisione dei docenti di inserire nel programma di studi la lettura del testo di Melania Mazzucco («Sei come sei"), per avvicinare gli studenti al tema dell'omosessualità, della diversità e della tolleranza. «Maschi selvatici, non checche isteriche», lo slogan scritto su uno striscione mostrato all'ingresso dello storico liceo del quartiere Trieste.



IL LIBRO. Il testo racconta la storia di Eva, una bimba di undici anni e con nessuna famiglia, perché la sua ha smesso di esserci quando è morto il padre. L’altro genitore, infatti, per la legge italiana non esiste: nel suo caso non è la mamma ma un altro uomo, ancora un padre. Presa in giro dai compagni di scuola, Eva si ribella ai bulli e scappa, alla ricerca dell'altro padre, quello di cui non porta il cognome, quello che su di lei non ha potestà. Il libro ripercorre le tappe della vita della ragazzina, racconta la determinazione con la quale due uomini scelgono di essere padri.



La decisione dei docenti di leggere passi del libro è stata presa in attuazione del documento dell'Ufficio Nazionale antidiscriminazione razziale, che va sotto il nome di "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere", che prevede, tra l’altro, l’«arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche Glbt e sulle nuove realtà familiari».



Contro questa decisione, nei giorni scorsi, si è mossa anche l'’associazione Giuristi per la Vita e la Pro Vita Onlus, con tanto di esposto alla Procura della Repubblica. Per l'associazione, infatti, alcuni passaggi avrebbero un «contenuto pornografico e osceno, che non può non urtare la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni». Nella denuncia «si afferma che gli allievi in questione hanno un'età compresa tra i 14 ed i 16 anni»: da qui il reato ipotizzato di corruzione di

minore. Inoltre si sottolinea che «la divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, non può non urtare la sensibilità dell'uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni». Per i denuncianti gli allievi del ginnasio romano sarebbero stati «obbligati a leggere il romanzo a forte impronta

omosessualista» sottolineando che «alcuni passi rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico».



LA CONTESTAZIONE. Analoghe le motivazioni contenute nel comunicato di rivendicazione della protesta da parte dei neofascisti di Forza Nuova: «Vogliamo esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di alcuni docenti di sottoporre, agli alunni delle classi del ginnasio, la lettura di un romanzo dal carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito. E’ inaccettabile che al giorno d’oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità. Spetterà a noi ragazzi rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione», conclude la nota.



GAY CENTER. Alle proteste, replica Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: «Io credo che la scuola abbia il dovere di insegnare, più di ogni altra cosa, la libertà di opinione e di espressione delle proprie idee. Per noi è un principio fondamentale: ciascuno ha il diritto a dire come la pensa, ma questo diritto ha un limite: non può negare la libertà altrui o annullare la vita degli altri. Nell’ultimo anno scolastico abbiamo incontrato migliaia di studenti e andremo avanti. A chi manifesta contro le iniziative educative anti omofobia nelle scuole dico ‘incontriamoci, le diversità sono una risorsa e mai un problema».
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