Giallo a Roma, 17enne scomparsa: è scappata di casa il 28 luglio

La 17enne scomparsa Ginevra Randazzo
di Laura Bogliolo
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Martedì 19 Agosto 2014, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 20:11

Le parole scivolano lente come le onde che si ritraggono dopo la marea. Ginny torna, ti prego riesce a sussurrare mamma Karen.

Oltre venti giorni senza incrociare lo sguardo di Ginevra, quegli occhi da bimba un po’ spauriti nel corpo di una diciassettenne. Il telefono continua a squillare nell’appartamento al pianterreno di via Tallone, nel quartiere Piansaccoccia. «Devo rispondere, potrebbe essere mia figlia» dice Karen.

Ma di Ginevra Randazzo si è persa ogni traccia dal 28 luglio. Scomparsa nella Roma assolata di periferia dopo una fuga che i carabinieri definiscono «volontaria». Ma «ormai, dopo tre settimane di silenzio, non è più una bravata» dice la famiglia che ha sporto denuncia presso i militari della stazione La Storta.

«TROPPA OMERTÀ»

«Troppe bugie, troppe omissioni da parte dei presunti amici» dice mamma Karen. La fuga di Ginevra è stata programma in ogni piccolo particolare ed è stata aiutata da suoi conoscenti. È scappata dalla finestra dell’appartamento al piano terreno alle 18,40 di quel maledetto lunedì. «Una fuga ben studiata, in ogni dettaglio» dice Gianluca Riparbelli, compagno di Karen, presidente del Comitato di quartiere Piansaccoccia che su Facebook ha pubblicato appelli con foto per trovare Ginevra.

«Purtroppo passano i giorni e Ginevra non è ancora tornata a casa - si legge nell’appello online - vi invitiamo a condividere questo post e a diffonderlo il più possibile. Ricordiamo che Ginevra è alta 1,75 circa e pesa 64 kg, ha un tatuaggio sull'avambraccio sinistro raffigurante una fragola e un piercing al naso».

La famiglia ha denunciato nove persone, tutti quelli che hanno aiutato una minorenne a fuggire. «È un reato, devono dirci dov’è Ginevra - dice Gianluca - l’ultimo contatto risale al 5 agosto, eravamo riusciti a capire dov’era, poi abbiamo perso ogni traccia». I «presunti amici» che hanno aiutato Ginevra, dopo la denuncia della famiglia per sottrazione di minore, fanno un appello su Facebook: «Ginny ci stanno interrogando, se non ti fai viva per noi che ti abbiamo aiutato saranno guai».

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