Gay Pride, in piazza sabato 13: sfileranno anche il sindaco con la giunta e i consiglieri

Gay Pride, in piazza sabato 13: sfileranno anche il sindaco con la giunta e i consiglieri
di Marco Pasqua
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Mercoledì 3 Giugno 2015, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 04:52
Sfilerà con in tasca la certezza di aver conquistato un diritto in più (il registro delle unioni civili) e, al tempo stesso, con la consapevolezza che c'è ancora molta strada da fare perché non esistano più discriminazioni tra omosessuali ed eterosessuali. Il popolo Glbt torna in piazza, sabato 13 giugno, sfilando per le vie del centro, al grido di "Liberiamoci", slogan di questa edizione del Gay Pride, gemellata con la sfilata di Belgrado. Torna in piazza come nel 1994, data del primo Pride nazionale a Roma, per chiedere pari diritti. Con il sostegno, tra gli altri, del Comune di Roma: per la prima volta nella storia del Pride capitolino l'amministrazione di Roma capitale sfilerà, dal sindaco Marino a tutti gli assessori e i consiglieri, dietro uno striscione preparato per l'occasione.



«L'anno scorso abbiamo sfilato dietro il vostro striscione – ha spiegato l'assessore Alessandra Cattoi, stamattina, durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento - e siccome siamo anche noi orgogliosi del nostro lavoro amministrativo abbiamo deciso di sfilare con orgoglio dietro un nostro striscione». Cattoi ha ricordato che «Roma è una città accogliente, tant'è che il 13 giugno ci saranno due grandi eventi: il Roma Pride e i giovani scout, previsti in circa 30mila, che andranno in visita dal Papa: magari sarebbe bello - ha scherzato la Cattoi- vederci tutti insieme a Piazza Venezia», luogo di conclusione dell'edizione 2015 del Roma Pride.



Il percorso. L'appuntamento per sabato è in piazza della Repubblica, alle 15, mentre il corteo partirà alle 16.30. I quindici carri – in testa quello del Mario Mieli, che organizzata la parata – attraverseranno via Cavour, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, piazza del Colosseo, fino ad arrivare a piazza della Madonna di Loreto. Tra i carri (cinque in più dell'anno scorso) ci saranno un bus inglese del coordinamento Roma Pride, quello del Gay Village (con Alessia Fabiani e Ferdinando Giordano, personaggi 'amici' della manifestazione dell'estate romana che aprirà i battenti il 18 giugno), il carro della Cgil, quello Acea, quello dei taxi e del Gay Center.



«Quello di quest'anno sará un Pride diverso, che guarda anche all'estero, alle situazioni fuori dall'Italia, come la Russia, chi è costretto a migrare. Per questo siamo contenti di passare da piazza Vittorio, il cuore dell'Esquilino, piazza simbolo dell'inclusione e delle differenze», ha detto il presidente del Mario Mieli, Andrea Maccarrone, che ha spiegato il «documento politico» della manifestazione, basato su identità, diversità, libertà, laicità, eguaglianza e attualità. «Vogliamo vivere alla luce del sole i nostri diritti umani ha aggiunto - In questo percorso i paesi europei e gli Usa hanno compiuto passi da gigante, la Russia e altri stati dell'est Europa hanno compiuto pesanti passi indietro. Noi siamo in mezzo, in una

sorta di limbo».



La manifestazione sarà preceduta da un Pride Park, un programma di esibizioni, incontri, spettacoli, intrattenimento e ristorazione che prenderà avvio questa domenica fino al 12 giugno alla Città dell'Altra Economia, all'ex Mattatoio di Testaccio. Altri eventi saranno invece 'extra park', in altri luoghi «per un'offerta che si apre a tutta la città», ha spiegato Maccarrone.



La formazione dei dipendenti. La Cattoi ha anche spiegato che il Comune ha lanciato un piano di formazione per i dipendenti capitolini per avere un approccio più consapevole ai cambiamenti della società: dalle famiglie omogenitoriali, ai transessuali, alle coppie gay. «Il piano Lgbti che abbiamo approvato si occupa d questo: momenti di incontro, progetti di sensibilizzazione e un programma di formazione per i dipendenti capitolini che vengono a contatto con il pubblico», ha detto. Il programma di formazione è già partito, ha la durata di dodici ore in due giorni e coinvolge circa 500 lavoratori tra dipendenti dell'ufficio anagrafe - centrale e dei municipi - assistenti sociali, centri di orientamento al lavoro e polizia locale - i primi a partire. Il corso - per cui è stato stanziato un fondo di circa 25 mila euro – è curato dall'università di Bologna, in collaborazione con alcuni esperti e associazioni che si occupano di temi che possono interessare quelle specifiche figure. Prevede come fulcro una chiarificazione sulla terminologia, spiegando ad esempio cos'è una famiglia omogenitoriale, e si occupa di abbattere stereotipi e luoghi comuni in temi come la transessualità.
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