Paolini dal carcere: «Uno dei minori è il mio fidanzato, l'altro mi ha fermato per strada»

Paolini dal carcere: «Uno dei minori è il mio fidanzato, l'altro mi ha fermato per strada»
2 Minuti di Lettura
Martedì 12 Novembre 2013, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 15:35

ROMA - Siamo fidanzati da otto mesi. Ci amiamo, mi ha presentato anche sua madre e lui ha conosciuto i miei. Lo dice dal carcere, ai suoi avvocati, Gabriele Paolini, il disturbatore tv, parlando di uno dei due minorenni coinvolti nell'indagine in cui è accusato di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. I suoi difensori, gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kormmuller, lo hanno incontrato a Regina Coeli.

«Siamo andati anche insieme alla piscina del Circolo ufficiali dell'esercito -ha aggiunto ai suoi legali- e con i miei genitori abbiamo giocato a carte e preso il the». Quanto all'altro minorenne, Paolini ha riferito di averlo incontrato per caso per strada. «Mi ha chiesto un autografo - sostiene Paolini - da lì è nata una amicizia».

I difensori di Gabriele Paolini, il disturbatore televisivo finito in carcere con l'accusa di istigazione alla prostituzione minorile, annunciano che presenteranno ricorso al tribunale del Riesame. Gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller contestano l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma. Secondo i penalisti, Paolini «non ha mai pagato i due minorenni per avere rapporti sessuali. Uno è il suo fidanzato, l'altro la persona che li ha fatti conoscere. Anzi, proprio quest'ultimo gli avrebbe offerto, scherzosamente, del danaro per fare sesso. Quella del tassametro è solo una battuta. Comunque - spiegano - con quest'ultimo non ha mai avuto alcun momento di intimità, ma solo con il suo fidanzato. Consensualmente hanno avuto rapporti, hanno filmando anche alcuni dei loro incontri». Secondo i difensori, «quei video erano per uso personale e non sono mai stati messi in commercio, nè vi era tale intenzione. In un filmato c'è anche una reciproca dichiarazione d'amore».

Le indagini. Verificare se vi siano altri minori coinvolti nell'inchiesta che ha portato in carcere il noto disturbatore televisivo Gabriele Paolini per pedopornografia, induzione e sfruttamento della prostituzione. Sono pertanto all'esame degli inquirenti pc e dei supporti digitali sequestrati a Paolini che, secondo quanto accertato, usava filmare e registrare tutte le comunicazioni che aveva anche con estranei. Una grande quantità di dati dai quali gli inquirenti potrebbero individuare volti e nomi di altre vittime degli abusi. Lo stesso gip Alessandrina Tudino nell'ordinanza di custodia cautelare scrive che gli «episodi non appaiono occasionali». In sostanza per chi indaga il modus operandi di Paolini sembra avere radici lontane e non si esclude che in passato altri minorenni possano aver ceduto alle sue attenzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA