Fiumicino, intercettati 20 chili di cocaina all'aeroporto: arrestati 6 corrieri

Fiumicino, intercettati 20 chili di cocaina all'aeroporto: arrestati 6 corrieri
di Giulio Mancini
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Mercoledì 25 Febbraio 2015, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 11:35

Ha fruttato il sequestro di un totale di 20 chili di cocaina e sei arresti, la serie di operazioni condotte presso lo scalo Leonardo Da Vinci di Fiumicino dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Tra gli arrestati, per traffico internazionale di droga, anche due donne, una brasiliana e una domenicana. I controlli sono stati eseguiti dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino, in collaborazione con il personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ampio il repertorio degli espedienti adottati per superare la fitta rete dei controlli: dai 5 chili di cocaina solidificata e fusa con le pareti del bagaglio, adottato da un insospettabile greco di 54 anni proveniente dal Venezuela, al classico e pericolosissimo occultamento nell'addome, scelto da un portoghese di appena 28 anni in arrivo dall'Argentina, trovato - grazie, prima, al suo nervosismo e, dopo, al referto radiogeno - con 43 ovuli di cocaina pari ad oltre mezzo chilo.

Gli altri quattro corrieri - una domenicana, una brasiliana, un portoghese e un boliviano - hanno, invece, nascosto la droga nell'intelaiatura del bagaglio o sulla persona.

In partcolare la brasiliana viaggiava con un body aderente "farcito" di oltre quattro chili di polvere bianca. Il metodo di "trasporto" adottato dalla domenicana, invece, aveva riguardato le sue parti intime, nelle quali aveva inserito condom riempiti di circa due chili di cocaina liquida. I sei malviventi sono stati portati al carcere di Civitavecchia e dovranno rispondere del reato di traffico internazionale di stupefacenti.

Lo sviluppo di ulteriori indagini, per individuare redditi nascosti da chi, nel mondo della droga, ha vissuto e fatto affari, ha portato i Finanzieri del Gruppo di Frascati a sequestrare decine di immobili - ville appena costruite a Roma e Fondi -, auto di lusso, motocicli, un'impresa edile, conti correnti, libretti, depositi, cassette di sicurezza e terreni edificabili, per 1.200 metri quadrati, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. L'ingente patrimonio era riconducibile ad un napoletano di 45 anni, con precedenti per stupefacenti ed usura, al quale è stata sequestrata la lussuosissima residenza di Marino: parte dei beni erano intestati al figlio di 10 anni ed alla moglie solo giudiricamente separata ma domiciliata con lui.