Bruciato vivo nel suo giaciglio in strada. Il dramma ieri pomeriggio, poco dopo le 18, sotto un tratto del viadotto Gronchi, a Fidene. Le fiamme sono divampate in una tenda dove vivevano da tempo un uomo ed una donna di nazionalità polacca.
Una coppia che viveva di stenti e in alloggi di fortuna, immersa nel degrado. L'azione del fuoco, dai primi accertamenti, è stata rapidissima a tal punto che non ha lasciato scampo all'uomo, sulla sessantina. La vittima non è stata ancora identificata a causa delle ustioni che hanno completamente avvolto il corpo dell'uomo. È stata la sua compagna, terrorizzata, a chiedere aiuto a un automobilista. La donna ha cercato di spegnere le fiamme con un secchio d'acqua ma non è riuscita a salvare la vittima. I primi ad accorrere sul posto sono stati gli infermieri di un'ambulanza del Nomentano con il medico a bordo. Davanti ai camici bianchi si è presentata una situazione agghiacciante. L'uomo era ancora vivo anche se completamente ustionato. I soccorritori hanno provato a rianimarlo sul posto per circa trenta minuti. Ma non c'è stato nulla da fare.
LE INDAGINI
Sul posto agenti della polizia che stanno indagando sulle cause del rogo che ha devastato la baracca.
Probabilmente ubriaco, l'uomo si è addormentato con la sigaretta accesa che, in pochi minuti, ha trasformato la tenda in una trappola mortale. Tre anni fa, sempre sotto quel viadotto, era morto un altro senza fissa dimora: un marocchino, anche lui ucciso dalle fiamme divampate nella sua baracca. La donna polacca, testimone del dramma, sarà ascoltata anche nei prossimi giorni dalla polizia.