«Luchino ha paura»: l’amico di Fanella si è salvato per caso

«Luchino ha paura»: l’amico di Fanella si è salvato per caso
di Laura Bogliolo
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Venerdì 4 Luglio 2014, 01:21
Adesso Luchino ha paura. Furono arrestati insieme, a separarli solo pochi passi all’interno della lussuosa palazzina dove ieri c' stato l'agguato.



A unirli, invece, la vicenda giudiziaria che gira intorno alla galassia Mokbel, le telefonate intercettate dalla Procura, i nomignoli dati ai diamanti («i serci») acquistati a decine. Abitavano a poca distanza Silvio Fanella, ucciso ieri, e Luca Breccolotti, entrambi considerati dagli inquirenti “cassieri” del giro d'affari milionario che faceva capo a Mokbel.



Fanella era stato il «pupillo» di Mokbel, Breccolotti amico e «collega» della vittima. E, secondo gli investigatori, sarebbero proprio i soldi, il tesoretto che in gergo i membri dell’organizzazione Mokbel chiamavano «il Cucuzzaro», il movente dell’agguato di ieri dove Fanella è stato ferito a morte da un proiettile sparato da una pistola calibro 765.



IL LEGAME

Un omicidio probabilmente legato a riciclaggio di denaro e altre attività riconducibili patrimoni accumulati illecitamente. «Abitavano vicini, si erano trasferiti da poco alla Camilluccia» racconta un condomino. Luca Breccolotti lo chiamavano e continuano a chiamarlo «Luchino», anche ieri, quando tra i vicini di casa di Fanella c’era chi pensava al terrore che avrà provato Breccolotti, amico da sempre della vittima. Due spari, le grida e poi la fuga dei killer, uno resterà a terra ferito, trascinato fino in strada dai due complici e poi abbandonato dopo che è svenuto.



IL CARCERE

«Furono arrestati lo stesso giorno, vennero a prenderli a casa» il racconto di un anziano. Poi le condanne (9 anni per Fanella, 7 per Breccolotti). Vissero insieme le vicende giudiziarie collegate alla vicenda Mokbel, furono insieme anche nella passione per il cinema con la gestione di una casa di produzione di film. E insieme, avevano scelto lo stesso esclusivo quartiere, forse per provare a cambiare pagina, lasciare tutto alle spalle e rifarsi una vita.



LA PAURA

«Chissà Luchino adesso come sarà sconvolto, chissà Luchino adesso come sarà terrorizzato. Perché sull’omicidio di ieri resta l’ombra degli interessi per il tesoro, per quei milioni di euro che secondo le indagini svolte dalla Procura erano finiti a Singapore.



«I SERCI»

Nel mondo parallelo che ruota intorno a Gennaro Mokbel venivano chiamati «gli uomini d’oro», i «cassieri» del sistema illecito che ha portato a 56 arresti, 18 condanne e 7 assoluzioni. Le intercettazioni della Procura di Roma avevano svelato il legame tra Fanella e Breccolotti, le telefonate dove si usava il termine «serci» per indicare i diamanti. «Senti, ti ricordi che c’erano due cose gemelle? Quei due sercetti gemelli?» aveva detto al telefono Breccolotti a Fanella.



FINO A LONDRA

Il Ros aveva monitorato a Londra i membri dell’organizzazione scoprendo che c’erano cassette di sicurezza addirittura all’interno dei magazzini Harrod’s di Londra.
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