Due appuntamenti in cinque ore. Dopo la tre giorni di Barack Obama, Roma si prepara a ospitare un nuovo capo di Stato, la regina Elisabetta.

Ma al contrario del presidente Usa, la sovrana d’Inghilterra si tratterrà solo poche ore e soprattutto non dovrebbe visitare il Colosseo, quindi niente pulizia straordinaria e rimozione delle bancarelle per motivi di sicurezza.



LA VISITA

Sarà la sua quinta visita in Italia, la quarta fatta come regina d’Inghilterra, da quando era salita al trono nel 1952. Una visita rimandata lo scorso marzo a causa di una gastroenterite che l’aveva costretta al ricovero all’ospedale King Edward VII di Londra pochi giorni prima della partenza. La regina, 88 anni il 21 aprile, tornerà, quindi, in Italia il 3, ospite a Roma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e, accompagnata dal principe Filippo di Edimburgo, 93 anni a giugno, sarà ricevuta al Quirinale per una colazione privata. Poi si sposterà in Vaticano, dove per la prima volta avrà luogo un incontro tra la sovrana d’Inghilterra e Papa Francesco. Stavolta non vi saranno misure particolarmente invasive per la città, visto che la regina resterà a Roma solo qualche ora. Blindata l’area dell’ambasciata inglese di via Venti Settembre, ma senza particolari problemi per chi viaggerà in auto.



I SANTI

L’arrivo della regina Elisabetta sarà solo il primo degli appuntamenti di aprile. A fine mese, il 27, è prevista la canonizzazione di Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli e Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla che saranno canonizzati da Papa Francesco. Una data non casuale, scelta dal Pontefice. Quel giorno, infatti, la chiesa celebrerà la festa della divina misericordia istituita proprio da Wojtyla. Ed è proprio la misericordia uno dei motti chiave dei primi mesi di Bergoglio. Sono già decine di migliaia le prenotazioni arrivate negli alberghi per l’evento. Misure speciali, invece, verranno attivate dalla questura e dal Comune per preparare San Pietro all’arrivo di almeno centomila pellegrini.



I CORTEI

Aprile non sarà un mese tranquillo nemmeno sul fronte ordine pubblico. Il 12, un sabato, è prevista la manifestazione nazionale dei movimenti sociali e anticapitalisti contro il governo Renzi. L’appuntamento sarà a Porta Pia alle ore 14. Una sorta di ritorno in piazza dell’ultrasinistra, dei movimenti antagonisti, centri sociali, No tav, No muos, alimentata da una provocazione, quella del Coordinamento 9 dicembre, legato all’ultradestra, che ha trasformato il volantino creato dagli antagonisti, adottando gli stessi slogan e le stesse immagini, firmandolo «Unione dei gruppi pacifici di lotta organizzata per la sicurezza del popolo italiano». Proprio su questa mobilitazione Digos e Nucleo informativo stanno cercando di capire quale sarà la portata, per evitare che possa ripetersi un nuovo “15 ottobre 2011”. Un plagio che non è piaciuto agli organizzatori della mobilitazione nazionale, che hanno assicurato che «nessun neofascista scenderà in piazza assieme agli antagonisti».