Roma, due detenuti evadono da Rebibbia: ricerche in tutta Italia

I due detenuti evasi dal carcere di Rebibbia
di Marco De Risi
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Mercoledì 12 Febbraio 2014, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 08:57

Clamorosa evasione nella tarda serata di ieri dal carcere di Rebibbia. Due detenuti, Giampiero Cattini di Primavalle e Sergio Di Palo, quest’ultimo appartenente ad una famiglia di origini siciliane ma residente da tempo a Tor Bella Monaca, entrambi ben noti agli investigatori, sono riusciti ad abbandonare l’istituto di reclusione e a far perdere le loro tracce. Li hanno cercati ovunque dentro il recinto del carcere, inutilmente.

Pur non avendo ancora la matematica certezza che fossero ormai all’esterno, immediatamente si è scatenata una gigantesca caccia all’uomo che vede impegnati centinaia di uomini delle forze dell’ordine.

Il buio ha protetto la fuga dei due detenuti evasi. Secondo le prime indiscrezioni avrebbero segato le sbarre della cancellata di un cortile interno e poi oltrepassato il muro di cinta seguendo il più classico dei copioni: usando cioè alcune lenzuola annodate tra loro.

LA DINAMICA

A questo punto si sarebbero trovati nell’area riservata al parcheggio delle guardie penitenziarie e da lì avrebbero raggiunto la via Tiburtina. Il condizionale è d’obbligo poichè ancora in tarda serata non si aveva certezza di quale direzione avessero preso. Tra le ipotesi prese in considerazione dagli investigatori è che i due potessero trovarsi ancora nei limiti esterni del carcere in attesa di allontanarsi definitivamente. Non si sa se fuori vi fossero dei complici ad attenderli o se - ed è un’altra ipotesi valutata dagli investigatori - aspettassero di prendere in ostaggio qualcuno che dall’istituto di pena stesse uscendo in auto per proteggersi la fuga. Dai successivi, accuratissimi controlli però non è stato poi evidente che i due fossero ormai lontani.

Ma come hanno potuto segare le sbarre della cancellata interna al carcere? Secondo i primi, immediati rilievi, durante il sopralluogo lungo il percorso seguito dai due detenuti per evadere, sarebbe stata ritrovata una specie di lima ottenuta lavorando un pezzo di ferro ricavato chissà da cosa - probabilmente da un suppellettile in dotazione alla loro cella - trasformandolo in una specie di lima. Sebbene il mezzo fosse davvero artigianale, il risultato è stato comunque ottenuto piuttosto in fretta senza dare il tempo alla pur fitta sorveglianza interna al carcere di rendersi conto di alcunché.

LE RICERCHE

L’allarme è scattato pochi minuti prima della mezzanotte e si è scatenato l’inferno. Posti di blocco ovunque, a partire da Rebibbia e in particolare lungo le direttrici che portano fuori città. Controllati gli ingressi delle autostrade e del Grande Raccordo Anulare. Nonostante l’oscurità si è levato in volo anche un elicottero delle forze dell’ordine che ha perlustrato la zona attorno al carcere. I due detenuti evasi non dovrebbero essere armati, a meno che non vi fossero dei complici ad attenderli. Foto e descrizione dei due evasi sono state diramate a tutti gli equipaggi in servizio di polizia e carabinieri. Squadre di investigatori si sono dirette verso le abitazioni dei famigliari dei due evasi per interrogarli.

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