IL COMPUTER
Stanno scavando nei file del suo computer gli investigatori. Nelle password, nella corrispondenza elettronica, nelle chat, negli indirizzi Ip selezionati durante le ore passate a navigare, a prendere informazioni sulle guerre di religione, per cercare un riscatto, o forse solo per scaricare rabbia, frustrazione e follia. Anche nel telefonino ci sarebbero tracce che potrebbero spiegare, o forse raccontare in parte, quella maledetta giornata, sms, filmati, numeri di telefono da setacciare. Con chi parlava Federico Leonelli, quali erano i suoi amici, che contatti sentiva abitualmente, quali zone frequentava. Risposte che hanno bisogno di tempo, perché il lavoro investigativo è laborioso. Come difficile è risalire ai siti da cui il killer ha acquistato i coltelli, alcuni dei quali usati domenica per uccidere la colf.
L’AUTOPSIA
Appaiono come un lugubre presagio le parole del direttore dell’istituto di medicina legale dell’Università di Tor Vergata, Giovanni Arcudi, dove oggi sarà effettuata l’autopsia sul cadavere di Leonelli. «Non ho mai visto una cosa del genere - dice il professore - sono rimasto impressionato dallo strazio subito dalla donna ucraina. Un’atrocità che sorprende anche chi come me ha fatto molte autopsie di vittime di armi bianche». Decine di tagli e coltellate rilevate a prima vista. L’esame sul cadavere della donna, infatti, verrà effettuato oggi, assieme a quello sul corpo di Leonelli che richiederà esami molto approfonditi. I medici dovranno tracciare con estrema precisione i fori d’entrata e le traiettorie dei proiettili sparati dai poliziotti che hanno trafitto il torace e la schiena del killer, per capire a chi appartenga la pistola, o le pistole che hanno esploso quei colpi. Esami che completeranno la perizia balistica richiesta dal pubblico ministero.
GLI ESAMI
Completeranno il quadro gli esami tossicologici su Leonelli, che dovranno stabilire se il killer ha assunto droghe, alcol, o qualche farmaco prima di compiere il delitto. Intanto ieri la sorella, Laura Leonelli, accompagnata dall’avvocato Pina Tenga, ha incontrato il pm titolare dell’inchiesta per sollecitare la perizia balistica e l’esame tossicologico sul corpo del fratello.