Roma, la escort dei vip fa i nomi dei clienti
Tremano ottanta professionisti
Nella sua casa all'Eur avvocati e medici

Roma, la escort dei vip fa i nomi dei clienti Tremano ottanta professionisti Nella sua casa all'Eur avvocati e medici
di Michela Allegri
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Martedì 17 Giugno 2014, 03:43 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 08:48
Ottanta professionisti della "Roma bene" con il vizietto inconfessabile del sesso a pagamento, ora cominciano a sudare freddo: sono i clienti di Marina Z., una escort di lusso di 40 anni che, qualche mese fa, ha denunciato il suo ex compagno, Roberto P., per averla perseguitata e minacciata. La vicenda, infatti, è arrivata a processo: il gip Anna Maria Gavoni ha accolto la richiesta del pubblico ministero Pietro Pollidori e ha spedito Roberto P. sul banco degli imputati con l'accusa di stalking e sfruttamento della prostituzione. Durante il dibattimento, che si svolgerà con rito immediato saltando quindi la fase dell'udienza preliminare, però, molti degli uomini che frequentavano l'appartamento all'Eur in cui Marina vendeva il suo corpo rischiano di dovere sfilare in aula per essere ascoltati in qualità di testimoni. Di fronte al tribunale potrebbero quindi crearsi situazioni imbarazzanti, perché, come ha dichiarato la denunciante, tra le mani degli inquirenti c'è una lunga lista di avvocati di grido, medici rinomati, imprenditori e giornalisti di punta. Che sono tutti rigorosamente sposati.



L'inchiesta che ha spedito a processo Roberto P. è stata condotta a ritmo serrato. E' lo scorso marzo, quando Marina denuncia il suo ex fidanzato accusandolo di averle reso la vita un vero inferno: dopo una relazione durata quindici anni, l’avrebbe minacciata e perseguitata. La donna, esasperata, prima di rivolgersi alle forze dell'ordine tenta per due volte il suicidio. Poi, chiede aiuto ai carabinieri e ai magistrati. All'inizio, il pubblico ministero Pietro Pollidori indaga Roberto per stalking e ottiene dal gip una misura restrittiva, che obbliga l'imputato a stare lontano dall’ex compagna. Durante le indagini, però, gli inquirenti scoprono che Marina non è stata solamente vessata da un partner geloso: Roberto l’avrebbe anche costretta a prostituirsi.



La vita da escort della quarantenne sarebbe iniziata nel settembre del 2013. Roberto minacciava la compagna e lei aveva paura. Era completamente soggiogata dalla personalità aggressiva del suo uomo. All'epoca, i due convivevano in un piccolo appartamento in zona Eur. Era lì che Marina riceveva i clienti: un'ottantina di professionisti della "Roma bene". Imprenditori, avvocati, giornalisti, che la trattavano come un oggetto e pagavano circa 200 euro per ogni incontro, prima di tornare a casa da mogli e figli. «Provo nausea per loro, erano falsi e si vantavano delle professioni che facevano, mi mostravano i tesserini», ha raccontato la donna. Roberto curava l'attività senza trascurare nemmeno un dettaglio: aveva messo un annuncio sul web con le foto della fidanzata e gestiva gli appuntamenti. Una volta terminata la relazione con la compagna, aveva continuato a pretendere soldi: «Io non prendevo niente, mi toglieva tutto quello che guadagnavo, circa 700 euro al giorno», ha dichiarato Marina. La donna ha anche spiegato la scelta di denunciare: «Volevo dare un segnale e lanciare un messaggio alle donne che ogni giorno subiscono e vivono una tragedia simile a quella che ho dovuto affrontare».
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