Raccolta rifiuti differenziata per altri 900mila romani, ecco gli ultimi cinque municipi coinvolti

Raccolta rifiuti differenziata per altri 900mila romani, ecco gli ultimi cinque municipi coinvolti
di Mauro Evangelisti
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Domenica 1 Febbraio 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 10:33
La raccolta differenziata ha raggiunto quota 43 per cento. È il primo dato ufficiale sulla chiusura del 2014 che testimonia il grande sforzo fatto da Roma (e dai romani) su questo: basti tenere conto che solo nel 2012 eravamo fermi ancora al 25,7 per cento. «Un risultato molto, molto buono», dice l'assessore all'Ambiente, Estella Marino. È vero che il bicchiere può essere anche descritto come mezzo vuoto: il Patto per Roma, siglato nel 2012 prevedeva per fine 2014 di raggiungere quota 50 per cento e dunque c'è un ritardo di sette punti. Ma, più realisticamente, che i romani siano riusciti, in appena quattro anni, a fare registrare un'impennata di oltre 18 punti in percentuale rappresenta un risultato significativo, come sottolinea Estella Marino. Anche perché se si fa il raffronto con le altre città italiane e le altre capitali europee si scopre che Roma non è più la pecora nera. Anzi. Milano è al 50 per cento, Torino al 41,2 e Bologna al 37,2. Nel resto d'Europa Berlino è al 42, Londra al 34, Vienna al 33, Parigi al 13 e Madrid al 17. Va anche detto che in alcune capitali la percentuale è bassa perché si è puntato soprattutto sugli inceneritori (soluzione che Roma ha scartato, dicendo no anche all'accensione del termovalorizzatore di Cerroni a Malagrotta).

IL CALENDARIO

Nel 2015 poi ci sarà l'ultimo sforzo per l'Ama: portare il nuovo sistema di raccolta differenziata negli ultimi cinque municipi ancora non toccati da questa innovazione. Questa operazione riguarderà in totale circa 900mila cittadini e sarà così cadenzata dal punto di vista temporale: tra giugno e luglio si partirà nel I e nel II Municipio (vale a dire il centro storico, Prati, quartiere Trieste, San Lorenzo); tra ottobre e novembre sarà la volta del V (Casilino-Tor Pignattara), del VII (Tuscolana-Appia) e XV (un vasto territorio di Roma Nord che va da Ponte Milvio fino alla Cassia e all'Olgiata).

Perché è importante che la differenziata aumenti il più rapidamente possibile la quantità di rifiuti riciclati? Perché così si riducono le possibilità che Roma vada in emergenza come successo ad esempio durante le feste natalizie del 2013, con la celebre foto del maiale tra i rifiuti. In sintesi: allora c'erano troppi rifiuti indifferenziati e gli impianti di trattamento erano insufficienti. Oggi si è ridotta al 57 per cento e dunque i Tmb sempre meno spesso vanno in affanno. Anzi: l'obiettivo è ridurre, gradualmente, la quantità di spazzatura indifferenziata da trattare che viene portata negli impianti del privato (Colari a Malagrotta) e in quello dell'Ama sulla Salaria (in questo caso si punta a rispettare un impegno preso con i cittadini perché in quell'area la convivenza con il Tmb è particolarmente difficile). Meno rifiuti indifferenziati prodotti significa anche meno Cdr (combustibile da rifiuti) che esce dai Tmb: per questo la linea del Campidoglio è quella di non far funzionare nuovi termovalorizzatori. In altri termini: quelli esistenti di San Vittore e Colleferro sono sufficienti, l'inceneritore che Cerroni vorrebbe attivare a Malagrotta non serve (e su questo c'è un arbitrato in corso perché Colari chiede un risarcimento per la mancata accensione dell'impianto).

CENTO MILIONI

Bene, ma che fine hanno fatto gli eco distretti? Il primo impianto in cui si dovrà trattare il materiale riciclato (compreso l'umido, che oggi in gran parte va in Veneto con uno spreco di soldi) sarà aperto a Rocca Cencia. In questo caso però il Campidoglio appare in ritardo, anche se viene assicurato che entro due mesi il progetto sarà consegnato alla Regione che dovrà poi aprire la conferenza di servizio che dovrà dare il via libera. In sintesi: nella migliore delle ipotesi i lavori cominceranno entro la fine del 2015, anche se ancora si stanno cercando i finanziamenti visto che servono almeno 100 milioni di euro. E la discarica di servizio? Su questo si sta prendendo tempo, ancora la mappatura del territorio per capire dove si può aprire un piccolo impianto non è conclusa e gli scarti vengono portati nel Nord Italia (anche in questo caso spendendo molti soldi).