Dalla visita di cortesia ad una vecchia zia all'omicidio a martellate e coltellate. Sessantaquattro volte l'ha colpita.
«Perché lei si è messa a parlare male dei miei genitori morti, ha detto che la mia non era stata una buona madre». E' così che ieri notte, davanti al pm Stefania Stefanìa, Lucia Raffaele, 41 anni e piccoli precedenti per droga, ha giustificato la furia di quei fendenti su Rosina Raffaele, 74 anni, sorella di suo padre. Parla di vecchi rancori, insomma, la nipote per giustificare l'efferato delitto che martedì pomeriggio si è consumato in un appartamento di via Monti, a Setteville di Guidonia, dove l'anziana donna viveva da sola da anni dopo la morte del marito. «Ha raccontato tutto con estrema freddezza - ha detto il legale della donna, Domenico Bergamini - Per questo c'è da accertare se fosse in sé al momento dell'aggressione. C'è una sproporzione enorme tra il battibecco scoppiato e la reazione di Lucia Raffaele. Il punto è ora capire se era in condizione di capire ciò che stava facendo». Dopo il caffè - secondo il suo racconto - l'avrebbe persino aiutata a pulire delle zucchine. Poi il litigio e la scarica di colpi, la cucina piena di sangue. Lucia avrebbe lavato le scarpe e sarebbe uscita come nulla fosse. Perché nessuno ha notato le macchie sugli abiti? Probabilmente perché era vestita di scuro. Quella «donna con i capelli lunghi e neri» che andava via però non è sfuggita ad un testimone. Tutto il resto lo ha fatto una indagine lampo, conclusa in 48 ore dagli investigatori della Squadra mobile diretti da Renato Cortese e dalla sezione Omicidi al comando di Andrea Di Giannantonio, in collaborazione con i colleghi del commissariato di Guidonia e Tivoli, coordinati da Maria Chiaramonte.
LA RICOSTRUZIONE
Tutto si sarebbe consumato tra le 11,30 - orario in cui la nipote dice di aver suonato alla porta - e mezzogiorno meno un quarto.