Il sindaco Ignazio Marino incassa il complimento del collega democratico atterrato da New York con la famiglia al seguito. E proprio in questo affettuoso outing c’è il succo di un incontro durato poco più di trenta minuti tra il primo cittadino dell’Urbe e quello della Grande Mela «per attivare un legame speciale». E il primo passo per questo ponte oltreoceano è il mecenatismo. Durante il faccia a faccia in Campidoglio De Blasio ha spiegato al chirurgo dem: «Conosco molti italoamericani come me che sarebbero pronti a finanziare progetti culturali qui. Magari qualcuno di loro ha un difetto: è repubblicano».
Ma Marino, che dentro di sé avrà pensato che pecunia non olet, ha preso al volo l’invito. E forte della visita appena compiuta sul balcone con affaccio sui Fori Imperiali (con immancabile selfie di gruppo) ha rilanciato la palla sulla ricerca di nuovi mecenati per tutelare tutti i tesori archeologici di Roma. «Dalla settimana prossima inizieremo a scambiarci subito le email», ha poi spiegato Marino per raccontare il secondo progetto messo in cantiere grazie all’aiuto di finanziatori privati: borse di studio Roma-New York. Per avviare così scambi di giovani studenti e di giovani artisti «tra le nostre due comunità e le nostre due città», è stato l’annuncio dei due sindaci durante la conferenza stampa congiunta e bilingue.
I TEMI
La connessione emotiva tra i due sindaci democratici, entrambi per certi versi un po’ italiani e un po’ americani, è scattata. («Parliamo lo stesso linguaggio», ha sottolineato Bill guardando Ignazio). Tra i punti in comune ed esperienze personali. I rifiuti, per esempio. Anche all’ombra della Statua della libertà avevano una Malagrotta (ma quattro volte più grande rispetto alla nostra): da 13 anni è stata chiusa, e da allora i rifiuti si portano fuori dalla città e de Blasio vorrebbe raddoppiare la raccolta differenziata bloccata al momento al 15%, al contrario del 40 della Capitale.
Altro argomento sul tavolo: l’immigrazione. I numeri sono diversi ma i due amministratori hanno spinto l’acceleratore sul «bisogno di costruire una società più inclusiva e aperta agli immigrati: una sfida epocale per superare le diseguaglianze». E se Bill il rosso, così lo chiamano negli Usa, non ha rinunciato a elogiare il sindaco che va in giro in bicicletta e che «sta facendo tanto per il traffico da vero progressista visionario», Marino si è messo a scherzare sulla vita del sindaco in generale: «Entrambi alle 7 di mattina abbiamo un’agenda che alle 10 è stata già ribaltata».
LA FAMIGLIA
Silenziosi ma sorridenti per così tanta intesa il resto della comitiva americana in Campidoglio: la moglie del sindaco, Chirlane in abito verde tartarugato, i due figli Chiara e Dante. La prima si è concessa il lusso del selfie dal balcone con vista mozzafiato, il secondo, Dante, è stato il più cercato dai fotografi per via della zazzera vaporosa.
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