Roma, l'assessore Danese: «Case e danaro per i rom». Il gelo del Campidoglio

Roma, l'assessore Danese: «Case e danaro per i rom». Il gelo del Campidoglio
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Maggio 2015, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 08:30

L'obiettivo del Campidoglio è chiaro. L'amministrazione vuole utilizzare il periodo del Giubileo per superare una volta per tutte il sistema dei campi nomadi, con tutte le problematiche che si porta indietro da anni, chiudendo gli insediamenti e ammettendo i rom che ne abbiano i requisiti ai programmi di assistenza alloggiativa.

Sui modi e sui tempi, però, non c'è ancora chiarezza.

Ieri l'assessore alle politiche sociali, Francesca Danese, ha lanciato un altro sasso nello stagno: «Il buono casa potrebbe essere fruibile anche dai rom - dice Danese - Non è detto che una persona non possa uscire dai campi, trovare lavoro e avere una casa». L'assessore peraltro lancia questa ipotesi proprio alla conferenza stampa di presentazione dei primi bonus per l'affitto concessi a famiglie che hanno lasciato i residence dismessi dal Comune.

L'ITER Il tema è delicato, visto che già poche settimane fa si erano scatenate le polemiche sull'inserimento di nuclei familiari nomadi nelle graduatorie delle case popolari comunali. Tanto che da Palazzo Senatorio filtra immediatamente la frenata: «Per ora questi bonus riguardano le persone che lasciano i residence», precisano dal colle capitolino. Per estendere l'iniziativa anche alle altre persone in stato di emergenza alloggiativa servirà un ulteriore bando, per il momento neppure finanziato: solo a quel punto i nomadi in possesso dei requisiti potranno tentare di entrare in graduatoria, come tutti gli altri cittadini in stato di comprovato bisogno.

Tanto che anche l'assessore si affretta a precisare: «Per questo passaggio c'è bisogno di un'ulteriore delibera, visto che il buono casa era previsto per la fuoriuscita dai residence delle famiglie che lì vivevano». Intanto, però, si sta lavorando sulle nuove regole per modificare il sistema di accoglienza: «Il regolamento sui campi rom era già pronto - spiega Danese - poi lo abbiamo fatto controllare e verificare da alcuni giuristi, pensando che fosse inutile mandare via le persone quando poi la Corte europea le fa rientrare».

IL RITORNO Per svuotare gli attuali insediamenti si pensa anche ad altre soluzioni: «Ci sono molti rom che vogliono tornare in Romania - sostiene la responsabile capitolina delle politiche sociali - Per questo stiamo dialogando con il governo romeno e stiamo pensando a un collegamento con imprenditori italiani che sono in Romania per realizzare un'attività di formazione e permettere così loro di tornare a casa». Anche in questo caso, però, i tempi non si annunciano brevi.