Polemica sui funerali questa mattina nella centrale chiesa di Santa Maria in Via di Roberto Cercelletta, alias d'Artagnan, noto per i furti delle monetine nella Fontana di Trevi. Al termine delle esequie, la bara è stata fatta passare davanti alla vicina Fontana di Trevi, dove era stato più volte sorpreso mentre «pescava» dalla vasca del monumento le monetine lanciate dai turisti, come vuole l'usanza romana, e per questo per lui erano più volte scattate le manette. «Un atto indegno» per l'associazione abitanti centro storico.
L'uomo, 61enne, era stato trovato privo di vita il 18 dicembre scorso nella sua casa in via dell'Archeologia, in zona Tor Bella Monaca, alla periferia di Roma, dove probabilmente era morto da qualche giorno per cause naturali.
Proprio a causa dei continui furti messi a segno da D'Artagnan si arrivò ad una delibera ad hoc del Campidoglio che dispose che le monetine lanciate nella celebre Fontana diventino automaticamente di proprietà del Campidoglio che poi le dona alla Caritas diocesana.
«Atto indegno» Concordiamo nel rispetto che deve essere dovuto a tutti, ma non è possibile invertire i simboli della legalità e della trasparenza». Così Viviana Di Capua, dell'Associazione abitanti centro storico, commenta il passaggio del feretro di Roberto Cercelletta, alias d'Artagnan, davanti a Fontana di Trevi. «Concordo e riporto l'indignazione di esercenti e commercianti della zona - ha aggiunto - Sembra che l'ultima volontà di quest'uomo fosse quella di passare davanti a quella Fontana da cui delapidava denaro pubblico destinato alla Caritas, ai poveri. Per questo commercianti e residenti sono allibiti ed esterrefatti».