A finire in manette, stavolta, quattro persone: Stefano Urbinati, funzionario del IX Dipartimento del Comune di Roma, trasferito in carcere, l'imprenditore Sandro Costantini della società Lizar Immobiliare, finito ai domiciliari così come il vigile urbano Paolo Carbonari e Andrea Borsci, ingenere collaboratore di Costantini.
Il vigile urbano - secondo quanto accertato dal Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza - avrebbe intascato cinquemila euro per chiudere un occhio su presunti abusi edilizi in un cantiere in zona Boccea. In particolare l'agente Carbonari, in servizio al XIII municipio, avrebbe chiesto all'imprenditore Roberto Biagini, che doveva costruire un complesso di villette, una mazzetta da18 mila euro per non rilevare i presunti abusi edilizi riscontrati nel corso del sopralluogo, ma alla fine si sarebbe accontentato di cinquemila euro. Gli abusi riscontrati riguardavano delle paratie in cartongesso che mascheravano i reali metri quadrati.
Gli episodi di corruzione accertati riguarderebbero gli anni 2013 e 2014.
Dall'inizio dell'anno l'operazione Vitruvio ha portato all'arresto di 39 persone - tra imprenditori, funzionari pubblici e professionisti - e al sequestro di beni per 800mila euro.
Ricevevano mazzette per evitare controlli sui cantieri e quindi omettere abusi edilizi. Secondo l'inchiesta della Procura di Roma, l'agente della Polizia Locale, addetto ai controlli in materia edilizia e urbanistica, ha omesso di rilevare e contestare abusi edilizi in cambio di tangenti. Anche i tecnici comunali, che si occupavano di istruire le pratiche edilizie per il rilascio dei titoli abilitativi e dei controlli sui cantieri, hanno ricevuto somme di denaro per facilitare il rilascio delle licenze e per non rilevare abusi edilizi. Dall'inizio dell'anno l'operazione Vitruvio ha portato all'arresto di 39 persone - tra imprenditori, funzionari pubblici e professionisti - e al sequestro di beni per 800mila euro.
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