Gli stipendi comunali a rischio, irregolarità nel mirino del Mef

di Mauro Evangelisti e Fabio Rossi
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Sabato 12 Aprile 2014, 08:01
Pareggio di bilancio raggiunto in modo anomalo, grazie al sistematico utilizzo dell’avanzo di amministrazione e il ricorso a entrate straordinarie e con un elevato ammontare di debiti fuori bilancio, dovuti in gran parte a contenziosi giuridici.



Ma anche «varie illegittimità» nell’erogazione di premi e indennità al personale. La situazione amministrativo-contabile del Comune di Roma presenta una serie di «irregolarità e carenze» per le quali il Campidoglio deve adottare «provvedimenti idonei all’eliminazione delle criticità rilevate». A dirlo è la relazione sulla verifica eseguita a Palazzo Senatorio dall’Ispettorato generale di finanza del ministero dell’Economia. Il documento, inviato al sindaco, alla Corte dei conti e al collegio dei revisori dei conti del Comune, «contiene l’esito di alcune verifiche amministrative e contabili effettuate nei confronti di Roma Capitale per anni precedenti al 2013 - sottolinea Ignazio Marino, che aveva richiesto la certificazione del Mef - Ho dato mandato al direttore generale di convocare i sindacati per individuare, in modo condiviso, tutte le possibili soluzioni per il superamento di ogni contestazione o difficoltà che potrebbe emergere».



LE CONTESTAZIONI

Gli ispettori del Mef parlano di «indebito utilizzo dei vantaggi derivanti dall’accollo da parte dello Stato degli oneri a servizio del debito» contratto prima del 2008, che sarebbe stato «causa di un aumento della spesa corrente di circa 900 milioni in tre anni». C’è poi il caso-riscossioni: nei bilanci comunali, secondo l’Ispettorato, c’è «un’ingiustificata presenza» di fondi su questa voce, «superiori alle riscossioni effettivamente realizzate da Equitalia». Il problema della scarsa capacità di recuperare risorse dai contribuenti riguarda vari tributi locali: dall’Ici all’imposta sulla pubblicità, dalla tariffa rifiuti ai fitti attivi.



I CONTRATTI DI SERVIZIO

Sotto accusa anche i trasferimenti economici alle municipalizzate, con un «elevato incremento, a decorrere dal 2009, della spesa per prestazioni di servizio», soprattutto a causa degli «aumenti del contratto di servizio del trasporto pubblico e dell’igiene urbana». Ma anche «la mancata approvazione dei bilanci Farmacap successivi al 2009», che hanno portato recentemente il consiglio comunale ad approvare uno stanziamento di 15 milioni per ripianare i debiti. Le aziende presentano in generale «gravi carenze di liquidità», che comportano «indebitamenti con le banche e, di conseguenza, ulteriori oneri a carico di Roma Capitale».