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Per la prima volta però sono i funzionari e gli impiegati a dover ruotare. I primi dovranno cambiare ufficio allo scadere dei cinque anni. Per i secondi, gli impiegati, e cioè il grosso degli ottomila amministrativi capitolini, i tempi si raddoppiano: ogni dieci anni dovranno cambiare scrivania. «In riferimento - recita la delibera - alle funzioni realmente svolte». I vigili urbani hanno anticipato la riforma da mesi. Per loro la rotazione è già iniziata, seppur lentamente, dallo scorso gennaio. Per i dirigenti si cambia musica: dovranno pubblicare redditi e situazione patrimoniale. «Ma soprattutto - dice l’assessore Sabella - impegniamo tutto il personale a dichiarare eventuali parentele con altri dipendenti perché non possiamo tollerare, come purtroppo accade, che in un ufficio ci sia la moglie che controlla il marito - e, entro il quarto grado, con persone che contrattano con Roma Capitale a qualunque titolo». La valutazione dei dirigenti a fine anno sarà anche in base ai risultati ottenuti in termini di trasparenza». LE FASCE
Tra i punti chiave del piano anticorruzione approvato ieri in giunta ci sono anche novità. E’ previsto l’ampliamento della partecipazione dei cittadini attraverso un’apposita pagina sul sito del Comune di Roma. Si accenderanno nuovi fari sulle aree strategiche dell’amministrazione. A partire da quella delle entrate extratributarie, considerata «a rischio». In generale, i provvedimenti della macchina amministrativa saranno sottoposti a controlli di verifica dopo l’approvazione con questa road map: il 20% nel 2015, il 25 l’anno dopo e il 30 nel 2017. Commentando il piano anticorruzione, il sindaco Ignazio Marino ha ribadito che «sulla legalità andiamo avanti».
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