Comune, ok al bilancio, votano in 23
Causi perde la delega sui dipendenti

Comune, ok al bilancio, votano in 23 Causi perde la delega sui dipendenti
di Fabio Rossi
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Domenica 2 Agosto 2015, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 10:29


La maggioranza porta a casa l'assestamento di bilancio, dopo il voto nella notte tra venerdì e sabato, ma mostra evidentemente le sue crepe: la manovra è stata votata da appena 23 consiglieri comunali (sindaco compreso) sui 48 esponenti dell'assemblea capitolina (49 considerando anche il primo cittadino. Con l'astensione di Sel, che certifica così il suo passaggio all'appoggio esterno in aula Giulio Cesare. Ignazio Marino, per il momento, si gode il risultato ottenuto: «È un altro passo importante nella nostra legalità contabile - sottolinea il sindaco - Non c'è nessun altra città metropolitana che abbia mantenuto questo passo. Ciò dimostra che Roma può essere guida per il resto del Paese». In particolare, secondo il chirurgo dem, «abbiamo scritto un bilancio molto rigoroso con il quale paghiamo debiti che abbiamo ancora e risalgono alla giunta Alemanno, perché vogliamo che davvero che i nostri conti siano assolutamente in ordine».
LE DELEGHE
Intanto Marino continua a depotenziare il nuovo vice sindaco: dopo essersi tenuto la delega alle aziende partecipate, che in passato era affidata all'ex assessore al bilancio Silvia Scozzese, l'inquilino del Campidoglio ha tolto a Marco Causi anche le competenze sul personale. Queste ultime andranno a Serafina Buarné, neo segretario e direttore generale del Campidoglio, che dovrà in particolar modo vigilare sull'operato dei dirigenti. A Palazzo Senatorio, e soprattutto modo all'assessore alla legalità Alfonso Sabella, non sarebbe piaciuto il bando da tre milioni per una consulenza esterna alla centrale unica degli acquisti, del quale non sarebbe stato messo al corrente.
LA COALIZIONE
Il centrosinistra in consiglio comunale prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: dopo tutto, il via libera all'assestamento è arrivato perfettamente nei termini di legge, evitando anche quello sforamento paventato dall'opposizione: «Abbiamo dato prova di grande coesione», osserva la presidente del consiglio comunale Valeria Baglio, che ringrazia «tutti i consiglieri per il dialogo serrato ma leale tra maggioranza e opposizione in Aula». Ma i numeri raccontano una realtà in bilico: senza Sel, passata all'appoggio esterno, la coalizione che sostiene l'amministrazione Marino può contare su appena 25 consiglieri su 48. Una maggioranza molto risicata, soprattutto se si considera che al suo interno ci sono il radicale Riccardo Magi, che anche sul bilancio ha mostrato la sua anima critica, la neo entrata Laura Pastore - che ancora non ha sciolto le riserve sul gruppo di appartenenza, pur votando con il Pd sull'assestamento - e qualche consigliere dem non completamente soddisfatto dell'andamento della consiliatura. In molti, per esempio, hanno notato l'assenza al voto finale dei due esponenti di AreaDem Michela Di Biase (in maternità) e Alfredo Ferrari. Per portare a casa la manovra la si è dovuta votare in seconda convocazione, quando il numero minimo di consiglieri presenti è più basso. «La maggioranza senza Sel non c'è - non manca di rimarcare il capogruppo vendoliano Gianluca Peciola - perché un bilancio votato in seconda convocazione è la dimostrazione che questa maggioranza non regge». E dall'opposizione arrivano critiche anche sulla manovra: «Non è chiaro da dove prenderanno i soldi per le metropolitane - affonda il colpo il capogruppo Ncd Roberto Cantiani - E siamo curiosi di conoscere il contenuto della relazione del revisore dei conti che non ha firmato il parere favorevole all'assestamento di bilancio insieme agli altri due componenti dell'Oref».