Colombo, blitz per asfaltare il dosso killer: operai al lavoro dove morì Salini

Colombo, blitz per asfaltare il dosso killer: operai al lavoro dove morì Salini
di Alessia Marani
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Domenica 6 Settembre 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Un blitz nella notte. Traffico deviato sulla laterale, centrale chiusa in direzione dell'Eur poco prima dell'attraversamento all'altezza di via Giustiniano Imperatore fino al semaforo successivo: mezzi pesanti schierati, tir, rulli, asfaltatori e con un lavoro durato una manciata di ore, venerdì notte, l'avvallamento finito nella lente della Procura di Roma come possibile concausa (insieme all'alta velocità) nello schianto mortale della Porsche 911 guidata dall'imprenditore Claudio Salini, è stato cancellato. La conca (larga una corsia e molto profonda) è stata riempita di terra dopo i sondaggi dei tecnici comunali, quindi la lingua d'asfalto ricostituita in tutta fretta.

Poco più avanti restano ancora visibili i segni lasciati nell'impatto sul pino contro cui il bolide è schizzato come un proiettile.

L'inchiesta del pm Liguori è solo all'inizio, il dosso intanto non c'è più. Sul posto ci sono gli agenti del Git, il gruppo intervento traffico della municipale e gli operai della ditta “Schiavi” incaricati dell'intervento. Ai bordi della carreggiata si formano rallentamenti di curiosi: «È qui che è morto quello con la Porsche?», domanda qualcuno.

LA LISTA

Claudio Salini, 46 anni, fondatore e amministratore delegato del Gruppo Ics-Impregilo, ha perso la vita la notte dell'ultima domenica d'agosto. Stava rientrando a casa, dalla moglie e dalle due figlie. Mercoledì si sono svolti i funerali nella chiesa di Santa Sabina, gremita all'inverosimile. Salini era nella top-five degli imprenditori italiani di punta nel settore.

Ora il suo nome compare accanto a quello di studenti in motorino, casalinghe, impiegati che si muovevano in auto per raggiungere il lavoro, nella lunga lista (300 gli incidenti all'anno) delle vittime della strada-killer che corre fino alla Rotonda di Ostia. Una fettuccia di 27 chilometri su cui si può “surfare” sull'onda lunga del verde ai semafori che accorcia tempi e distanze trasformando l'arteria in una specie di autostrada che attraversa la Capitale.

Quel dosso sarebbe stato segnalato già da un paio di mesi ma solo negli ultimi giorni di agosto, secondo diversi testimoni, si sarebbe ingrandito in maniera preoccupante. «La mattina di domenica siamo passati a bordo della nostra Classe A proprio su quel punto - racconta una coppia di professionisti dell'Infernetto - è una strada che facciamo spesso e ci siamo subito accorti di quell'avvallamento insolito che ha fatto sobbalzare la nostra auto sebbene non viaggiassimo ad alta velocità».

L'assessorato ai Lavori pubblici aveva già previsto alcuni interventi di manutenzione sulla strada. Nel frattempo, però, oltre a Salini, martedì è morto anche un altro centauro di 36 anni, all'altezza del Canale della Lingua, a Casalpalocco.