“Roma criminale”, la prima del film che segna
il ritorno dei polizieschi anni Settanta

“Roma criminale”, la prima del film che segna il ritorno dei polizieschi anni Settanta
di Giulio Mancini
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Giovedì 5 Dicembre 2013, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 16:56

Serata speciale a Cineland di Ostia con stuntman, attori, registi, sceneggiatori e poeti metropolitani intervenuti a celebrare il ritorno dei polizieschi, il genere cinematografico che ha vissuto il suo boom negli anni Settanta lanciando personaggi come Tomas Milian e Maurizio Merli. L’occasione è stata fornita dalla proiezione in prima assoluta di “Roma criminale”, una pellicola ricca di colpi di scena prodotta da Gino Montegrande e diretta da Gianluca Petrazzi. A fare gli onori di casa il direttore del multiplex, Paolo Paone. Ricca di personaggi la platea. Oltre agli interpreti hanno preso parte all’evento Sebastiano Somma, il regista Renzo Martinelli, il regista e sceneggiatore Ruggero Deodato, G-Max dei Flaminio Maphia, Tommaso Zanello meglio noto come Er Piotta, e Quinto Cambi, mitica controfigura di Tomas Milian nei tempi d’oro. Nel piazzale, in bella mostra, le auto che con inseguimenti e carambole stradali hanno caratterizzato i poliziotteschi: l’Alfa Gt, la Giulietta, la Giulia T3.

Sullo schermo, a dar vita ai personaggi, un cast convincente con Luca Lionello (La passione di Cristo di Mel Gibson), Corrado Solari, Simona Cavallari (Squadra antimafia), Massimo Vanni (64 film, molti di genere), Simone Colombari, Roberto Brunetti "er Patata" affiancati dagli esordienti Simone Corrente e Alessandro Borghi.

Roma criminale si richiama ai poliziotteschi ed il trait d’union tra Roma a mano armata che nel 1976 lanciò Tomas Milian e la storia di oggi è il brigadiere Gargiulo, uno scoppiettante Massimo Vanni.

A vestire i panni del cattivo di turno in Roma criminale è invece uno strepitoso Luca Lionello, credibile non solo per interpretazione ma anche per il fisico del ruolo nei panni de er Toretto.

Il film ruota intorno al mileu malavitoso di Roma, sempre più dominata da trafficanti internazionali che per gestire i loro sporchi business devono allearsi con i criminali locali. La storia si dipana intorno a fatti di violenza spietata, amorale, senza sentimenti nei quali la giustizia, impersonata dagli uomini della polizia, vince sempre. Un quadro credibile a tratti messo persino in ombra da fatti ancora più efferati raccontati dalla cronaca di tutti i giorni.