Il direttore della Caritas: «Il mio Natale al Cie tra storie e speranze per il futuro»

Il direttore della Caritas: «Il mio Natale al Cie tra storie e speranze per il futuro»
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Giovedì 26 Dicembre 2013, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 10:52
Non conferma esplicitamente di aver ricevuto dagli immigrati del Cie di Ponte Galeria a Roma una lettera per il Papa, ma don Emanuele Giannone, direttore della Caritas della diocesi di Porto Santa Rufina, dice di aver raccolto storie e speranze nella sua visita di ieri al centro. Il religioso ha officiato la messa di Natale con gli ospiti del Cie, molti dei quali ieri erano in sciopero della fame e due di loro ancora con le labbra cucite per protesta. «Ho portato la mia piena solidarietà per un'iniziativa pacifica - ha raccontato all'ANSA don Giannone -. Anche proteste come questa sono la strada per capire l'assurdità di alcune leggi sull'immigrazione. Il Cie è un luogo assurdo dove viene annullata la dignità umana, nonostante la buona volontà che ci mettono gli operatori e le forze di polizia».



«A Ponte Galeria la maggior parte degli ospiti sono bravi ragazzi che non capiscono perchè li tengono tanto tempo lì - ha detto don Giannone -. Cercano solo un futuro migliore e mi vergogno moltissimo che l'Italia non sappia dire loro come venire a trovare un lavoro in modo legale». Secondo il direttore della Caritas, «nel Cie ci sono tante storie diverse e alcuni vengono da percorsi che li hanno portati a commettere crimini, purtroppo. Quindi ci sono aspettative diverse e qualcuno può anche tentare di strumentalizzare una protesta che è e resta pacifica».
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