Si tratta di imprenditori e affiliati vicini al clan dei Casalesi, fazione legata ad Antonio Iovine detto O’Ninno, di San Cipriano d’Aversa. I pm della Dda di Napoli, Antonello Ardituro e Alessandro Milita, contestano ai quindici esponenti del clan, coordinati da ex affiliati di primo piano, il reato di associazione mafiosa e la gestione illegale delle slot machine. I capi del gruppo romano dei Casalesi si servivano anche di cani di razza Boxer per le spedizioni punitive nella Capitale nei confronti di chi non si piegava alle direttive del clan dei Casalesi. Le richieste di arresto sono state convalidate dal gip di Napoli Isabella Iaselli, I provvedimenti sono stati eseguiti questa mattina dal Gico di Roma.
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