Caos sciopero a Roma, nel mirino della doppia inchiesta anche un dirigente

Caos sciopero a Roma, nel mirino della doppia inchiesta anche un dirigente
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 20 Aprile 2015, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 08:58

Oggi l'apertura ufficiale dell'inchiesta, già domani i primi provvedimenti disciplinari. La Commissione interna avviata da Atac per indagare sullo sciopero selvaggio di venerdì si insedia stamattina. Obiettivo: capire perché le corse dei treni della metro A si sono interrotte prima che scattasse la serrata - quando cioè avrebbe dovuto essere in vigore la «fascia di garanzia» che tutela gli utenti - e soprattutto perché dalla centrale operativa sia arrivato l'ordine di far evacuare i convogli a metà percorso.

In giornata anche la Procura di Roma aprirà un fascicolo sullo sciopero.

Un atto d'ufficio, dopo l'esposto del Codacons, che però dovrebbe portare a una prima formulazione delle ipotesi di reato: «interruzione di pubblico servizio», «violenza privata nei confronti degli utenti», «attentato alla sicurezza dei trasporti» quelle suggerite dai consumatori nella denuncia. E anche l'Authority per gli scioperi ha annunciato l'avvio di un procedimento di valutazione.

Ma è dal lavoro della Commissione d'indagine di Atac che si attendono le prime sanzioni. Già domani, come ha annunciato il sindaco Marino.

Nel mirino nelle ultime ore è finita la Dct, la “Direzione centrale traffico” della Garbatella che controlla il movimento di tutti i treni della linea A. Un'unità composta da due dipendenti e un funzionario. In questa «cabina di regia» però, nella mattinata di venerdì, si sarebbe trovato anche Guglielmo Renzi, il responsabile della Metro A che, data la delicatezza della situazione pre-sciopero, avrebbe coordinato direttamente le operazioni. Ora però anche lui rischia di finire nella lista dei dipendenti Atac su cui indaga la Commissione disciplinare.

Il Campidoglio ha scelto la linea dura. «Non escludo licenziamenti già da martedì», ha detto Marino a 24 ore dalla protesta «scomposta» che ha portato allo «stop» delle corse venti minuti prima delle 8.30 (nel pieno dell'orario di garanzia), lasciando appiedati migliaia di passeggeri.

«ERRORE PERICOLOSO»

In Campidoglio viene definita particolarmente «grave e pericolosa» la decisione di avere fatto evacuare a metà percorso i treni che erano partiti regolarmente prima delle 8.30, con i pendolari che hanno iniziato a protestare sulle banchine, da Arco di Travertino a Re di Roma. «Chi ha preso quella decisione deve pagarne le conseguenze», è il ragionamento che fanno in Comune. Lo stesso assessore alla Mobilità Improta ha detto che «se venisse accertato che i disagi sono stati causati dalla Dct, è naturale che scatteranno provvedimenti nei confronti dei responsabili». Ecco allora che nel mirino della Commissione d'inchiesta interna potrebbe finire anche Guglielmo Renzi, arrivato al vertice della metro A a gennaio del 2015 per prendere il posto di Marina Adduce, la manager trasferita (all'ufficio sicurezza) dopo lo scandalo dei conducenti assenti la notte di Capodanno.

Venerdì mattina, il responsabile della prima linea, era arrivato nella sede della Dct a Garbatella verso le 7.30 per seguire da vicino le fasi delicate prima dell'inizio dello sciopero, in programma a partire dalle 8.30. Ora la Commissione d'indagine dovrà verificare se il numero uno della tratta abbia avuto responsabilità dirette nell'ordine di evacuazione o se questo sia stato impartito dai suoi subordinati senza sue indicazioni specifiche Già domani potrebbe arrivare la risposta.