In serata arriva la notizia che fa tirare un sospiro di sollievo ad Ama: revocato lo sciopero di lunedì perché prosegue la trattativa sul rinnovo del contratto nazionale. Su un altro fronte, intanto, Ama ha deciso di licenziare tre dirigenti. Contando i quattro allontanati nei mesi scorsi, salgono a sette su un totale iniziale di 22 i manager rimossi. Se nel conto aggiungiamo gli ex direttori generali, Giovanni Fiscon e Giovanna Anelli, coinvolti nell'inchiesta su Mafia Capitale e ora non in servizio, restano 13 i dirigenti operativi ad Ama su quasi 7.000 dipendenti. «Un rapporto bassissimo», sottolinea il presidente Daniele Fortini. Bocca cucite sulle motivazioni che hanno portato all'allontanamento dei tre dirigenti, Fortini si limita a dire che Ama è «impegnata in una sfida appassionante di cambiamento del ciclo dei rifiuti a Roma, che può segnare la storia della città nei prossimi decenni, il management si avvicenda per meglio aderire al progetto del futuro». Ha commentato il sindaco Ignazio Marino: «Ama sta lavorando sodo al progetto indicato dalla mia amministrazione, che rivoluziona il ciclo dei rifiuti. Mi ha positivamente colpito il fatto che l'azienda abbia ancora oggi ribadito il suo impegno per una profonda ristrutturazione industriale». La Lista Marchini invece ha organizzato una protesta per denunciare l'emergenza rifiuti.
CONFRONTO
Ieri l'attenzione era tutta sulla trattativa nazionale, andata avanti nella notte, sul contratto di settore: poiché le parti si stanno parlando, i sindacati hanno accettato di sospendere uno sciopero che a Roma avrebbe avuto effetti devastanti.