Il governo salva il Campidoglio
Ma resta il rischio di aumento Irpef

Il governo salva il Campidoglio Ma resta il rischio di aumento Irpef
di Mauro Evangelisti
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Sabato 28 Dicembre 2013, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 15:18
L’aumento dell’addizionale Irpef per Roma sarebbe solo rinviato. Ieri sera, dopo una giornata convulsa, in cui il sindaco Marino ha temuto di trovarsi senza il paracadute dei provvedimenti del governo che evitano il crac del Campidoglio, arrivata l’approvazione da parte del Governo di alcune norme che stavano per decadere con l’addio al salva Roma (decadr il 30 dicembre). Per evitare altre turbolenze in maggioranza - Scelta Civica era pronta alla battaglia dura - accantonato il tema della superaddizionale Irpef. Dal Campidoglio - al di là delle rassicurazioni formali di Marino - si chiede con forza questo strumento, dopo che si è scelto di non ricorrere ai tagli di spesa e alla vendita di parte del patrimonio comunale. Se ne parlerà a febbraio-marzo, perché c’è da risanare il bilancio 2014, che parte da uno squilibrio di 1,2 miliardi di euro. Cosa è stato inserito nel Mille proroghe per evitare la frana del Campidoglio? Confermato il travaso di risorse dalla gestione commissariale del debito pre 2008 al presente e al futuro prossimo.



PARACADUTE

In totale sono circa 500 milioni, per la precisione 485 spalmati sul bilancio 2013 già approvato (320 milioni di euro) e su quello del 2014 da chiudere (165). C’è poi il fronte dei crediti di 400 milioni di euro che la gestione commissariale vantava sull’Atac. Vengono ceduti a Roma Capitale. Questo consente alla gestione commissariale di trasferire altri 200 milioni nelle casse dell’azienda dei trasporti. Sbloccati fondi per la differenziata: 6 milioni di euro per il 2013, 6,5 per il 2014, e 7,5 milioni per il 2015. Si tratta di meccanismi che tutelano l’impalcatura del bilancio di previsione 2013 che altrimenti, senza l’intervento last minute di ieri del Governo, sarebbe crollata. Ma ci sono ancora enormi incognite sul 2014, tanto che ormai è definitivamente stato spazzato via il progetto del sindaco di presentare in consiglio comunale il bilancio di previsione prima del 31 dicembre. Anche perché le ultime analisi hanno fatto emergere una diminuzione delle entrate, rispetto al previsto, di circa 150 milioni. Non solo: senza gli interventi che in sede di esame in commissione erano stati inseriti, per iniziativa della senatrice Linda Lanzillotta (Scelta Civica), sul fronte dell’efficientamento e la cessione di quote delle municipalizzate, Roma dovrà intervenire sulla leva fiscale. Non basteranno gli aumenti della tassa di soggiorno (quella che pagano i turisti negli hotel). E anche se lo staff del sindaco nega, nel Pd nessuno nasconde che l’ipotesi di agire sull’Irpef, dopo un nuovo intervento del governo, è concreta. Il presidente della Commissione bilancio, Alfredo Ferrari (Pd), ha avuto l’onestà intellettuale di osservare che «la possibilità di aumentare l’addizionale Irpef è necessaria, ma non è detto che poi la utilizzeremo».



SODDISFAZIONE

Ieri, dopo un fitto scambio di telefonate tra Palazzo Chigi e Marino e i continui contatti con il ministro Franceschini e il sottosegretario Legnini, il sindaco ha spiegato: «Esprimo la mia soddisfazione. Il testo varato dal governo è pienamente in linea con le scelte strategiche già adottate durante la stesura del bilancio 2013 e con la programmazione della manovra economica per il 2014».



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