Camilluccia, esplode bombola del gas nel residence immigrati, un morto e tre feriti

Residence degli immigrati alla Camilluccia
di Marco De Risi
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Sabato 25 Gennaio 2014, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 13:08

Terrore e morte nel residence degli immigrati in via Pieve di Cadore, alla Camilluccia. All’alba di venerd un boato ha sconquassato la struttura di sei piani e ha innescato un gigantesco incendio, che i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere dopo molte ore. Il bilancio è da brivido: una persona deceduta per soffocamento, il romeno Stefan Mazarianu, 33 anni; una persona ricoverata in gravi condizioni al Gemelli, Mario Ferrico, 50 anni. E infine un ferito lieve, Antonio Guglielmi, 59 anni, che è stato trasportato al San Filippo Neri. Due poliziotti che partecipavano alle fasi di soccorso sono rimasti anch’essi feriti, e sono stati medicati al Gemelli.

L'alveare Il residence è conosciuto anche come l’Alveare, un palazzone dall’intonaco marrone suddiviso in appartamenti di 30 metri quadri e abitato da italiani, ma anche anche filippini, tunisini, marocchini, romeni e stranieri di altre etnie. Si tratta di una struttura degradata, nonostante si trovi nella zona residenziale alle spalle della Camilluccia. L’allarme è scattato alle 5 del mattino, quando un’esplosione ha svegliato gli abitanti della zona: decine di telefonate sono arrivate al 113 e alla sala operativa dei vigili del fuoco e ai primi soccorritori è apparsa subito una scena apocalittica. Le fiamme che partivano dal piano seminterrato avvolgevano il residence, mentre si sentivano forti le grida e i lamenti degli occupanti intrappolati all’interno. Qualcuno di loro è riuscito ad abbandonare il residence e a salvarsi in strada. Per altri è stato necessario l’intervento coraggioso delle forze dell’ordine. Fra loro c’era anche l’equipaggio della volante 18 composto dagli assistenti Roberto Nalbone e Luca Federici, che si sono introdotti nello stabile salvando almeno una decina di persone. Ma in questo modo hanno riportato lievi ustioni e un’intossicazione che ha imposto un breve ricovero per entrambi. «Non vedevo più nulla - ha raccontato con il volto annerito dalla fuliggine un filippino - ero nell’appartamento ma il fumo e le fiamme erano intorno. Pensavo che fosse arrivata la mia ora. Poi sono riuscito ad aprire la porta e sono scappato per le scale in mezzo al fuoco».

Le caude Secondo le prime ricostruzioni della polizia scientifica, l’esplosione sarebbe stata causata da una piccola bombola di gas che si trovava in un minuscolo appartamento al primo piano. Qui, dopo che i pompieri hanno spento le fiamme, è stato trovato il corpo carbonizzato di Stefan Mazarianu. Mario Ferrico, il ferito più grave, condivideva una stanza con la persona che ha perso la vita. I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibili il primo e secondo piano. Le indagini sono state assegnate al commissariato Monte Mario, diretto da Claudio Cacace.

Il precedente Un residence maledetto quello di via Pieve di Cadore. Anche la notte del 25 agosto del 2001 l’Alveare si trasformò in un enorme rogo nel quale morirono due persone. Qualche anno fa la polizia fece un’inchiesta grazie alla quale risultò che qualche individuo subaffittava in nero i mini appartamenti del residence della

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