Spari a Roma, la mamma del ferito: «Intervento riuscito». La questura: «Un gesto isolato». Scoppia il caso "trattativa" con gli ultrà

Spari a Roma, la mamma del ferito: «Intervento riuscito». La questura: «Un gesto isolato». Scoppia il caso "trattativa" con gli ultrà
di Marco De Risi
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Domenica 4 Maggio 2014, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 07:37

Un fatto di sangue che per la sua gravit non ha precedenti in Italia e in Europa. L'intervento a Ciro Esposito, il ragazzo ferito, è concluso. «I medici ci hanno detto che è andato benissimo. Ovviamente Ciro torna in rianimazione». Ad annunciarlo è stata Antonella Leardi, la madre del giovane tifoso dal Policlinico Gemelli. Giovanni, il padre di Ciro le fa eco: «il Signore ha messo la sua mano». Il proiettile ha lesionato la colonna vertebrale, precisamente la quinta vertebra.

E’ stato l’ultrà romanista Daniele De Santis, 45 anni, a sparare ai tre tifosi napoletani, uno dei quali versa in gravissime condizioni al Gemelli, sabato pomeriggio, nei pressi dell’Olimpico, prima che si giocasse la finale di Coppa Italia Napoli Fiorentina. L’ultrà (lo stesso che nel 2004 dopo i disordini all’Olimpico era addirittura scesa in campo interrompendo la partita) ha fatto tutto da solo. Un comportamento che, a sentire gli inquirenti, rasenta la follia.

L’uomo prima ha tirato sassi e insultato un gruppo di tifosi napoletani che l’hanno rincorso nel vialetto della discoteca Ciak dove lui faceva il custode, lungo viale di Tor di Quinto: Daniele De Santis è stato aggredito da decine di tifosi del Napoli. A quel punto il romanista ha estratto una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa e ha sparato da distanza ravvicinata agli avversari ferendo in modo grave Ciro Esposito, 25 anni, colpito al petto, Alfonso Esposito, 43 anni, ferito ad una mano e Gennaro Fioretti ad una spalla. Questo scenario, inquietante e inedito, è emerso in una conferenza stampa tenuta stamattina in Questura durante la quale il questore Massimo Mazza, il colonnello del comando provinciale dei carabinieri, Salvatore Luongo e il capo della Digos, Diego Parente hanno spiegato nei dettagli la dinamica del triplice tentato omicidio. «Abbiamo raccolto testimonianze e filmati - ha detto il questore alla stampa - dai quali si evince in modo incontrovertibile che Daniele De Santis ha fatto tutto da solo come fosse una scheggia impazzita». «Non ci sono dubbi - ha aggiunto il capo della Digos - che Daniele De Santis ha provocato i tifosi napoletani che stavano andando a piedi allo stadio. Ha tirato al loro indirizzo sassi e petardi.

Un nutrito gruppo di napoletani l’hanno accerchiato e picchiato, a quel punto De Santis ha sparato più colpi. E la pistola si è inceppata altrimenti il dramma poteva essere di più ampie dimensioni». L’aggressore è piantonato in ospedale con l’accusa di rissa e tentato omicidio. Sono stati arrestati anche i tre tifosi feriti: anche loro devono rispondere del reato di rissa. La stampa ha chiesto al Questore di rispondere sulla gestione dell’ordine pubblico della partita e sugli scontri. «Devo sottolineare - ha risposto Massimo Mazza - che gli scontri sono nati in seguito alla gesto drammatico di un singolo.

Dopo gli spari si è creata una situazione difficile da gestire. Due poliziotti sono stati feriti. I tifosi napoletani hanno ingaggiato scontri con la polizia. Ma tutto è legato ad un fatto gravissimo dovuto ad un uomo che ha agito in modo imprevedibile, si tratta di un evento senza precedenti in Italia e in Europa, impossibile da prevedere». Il questore ha voluto chiarire anche la presunta trattativa fra un giocatore del Napoli e il tifoso soprannominato ”Genny’a Carogna”. «Sottolineo che non c’è stata alcuna trattativa - ha detto il questore Massimo Mazza - Non è stata mai messa in discussione la possibilità di giocare la partita. Il giocatore del Napoli ha parlato con il capo ultrà napoletano solo per tranquillizzare i tifosi sulle condizioni del ferito più grave. Stava infatti girando fra gli ultrà una falsa notizia quella per cui il tifoso ferito era morto. Il ritardo della partita è stato dovuto anche alla richiesta degli allenatori di fare riscaldare le squadre più a lungo». Ora le indagini continuano per identificare altri tifosi che hanno partecipato la rissa e gli aventuali complici del tifoso che ha sparato.

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