Buche killer, Campidoglio sotto accusa. La Procura apre un'inchiesta: troppi morti

Buche killer, Campidoglio sotto accusa. La Procura apre un'inchiesta: troppi morti
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 7 Ottobre 2015, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 13:29

Non solo buche. Ora si indaga pure sugli incidenti provocati dalle trappole dell’asfalto, più di duemila soltanto in città. Il pm Maria Bice Barborini e l'aggiunto Roberto Cucchiari, titolari dell’inchiesta sulla manutenzione stradale pessima in città, dopo aver ricostruito una panoramica sugli appalti e sub-appalti del settore, hanno disposto l'acquisizione dei carteggi sui singoli schianti. A partire dall’ultimo, di qualche giorno fa, causato da un bus Atac che sprofondato su una buca in piazza della Rovere, a un passo da Castel Sant'Angelo, ha avuto un contraccolpo quasi fatale per una scooterista. Il portellone del bus infatti si è aperto all’improvviso tranciando quasi di netto il braccio di una trentenne che viaggiava su uno scooter nella direzione di marcia opposta. Una voragine rattoppata alla meglio il giorno dopo. Nel mirino della procura, però, ci sono anche altri due incidenti, mortali.

GLI ACCERTAMENTI Come quello del costruttore Claudio Salini che a fine agosto si è schiantato con la sua Porsche contro un albero sulla Cristoforo Colombo dopo aver percorso a velocità un avvallamento della strada non segnalato.

Un infossamento dell'asfalto guarda caso fatto ricoprire dal Comune ancor prima che il pm che indaga per omicidio colposo sulla morte dell'imprenditore nominasse un consulente per procedere con un accertamento tecnico non ripetibile sul luogo. Al vaglio dei magistrati ci sarà anche la buca sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia che la notte precedente era costata la vita a un quarantenne di Acilia.

Un motociclista a bordo di una Yamaha che ha urtato i paletti e le barriere che transennavano lo squarcio in mezzo alla strada finendo nella corsia opposta contro un furgone. Sui tre incidenti, in realtà, c'erano già tre fascicoli aperti a piazzale Clodio. Si procedeva per lesioni o omicidio colposo. In questi nuovi fascicoli la procura che procede per omissione di atti d'ufficio e, in due casi, omessa segnalazione degli ostacoli punta ad accertare a chi spettava ripianare le buche killer.

LA TESTIMONE Intanto è spuntato un testimone chiave sull'incidente che potrebbe costare un braccio alla scooterista. «Ho visto l'autobus proprio sobbalzare», è pronta a riferire ai magistrati una testimone in quel momento in fermata: «È sprofondato in basso con le ruote anteriori e poi è riandato all'insù. Ho visto una voragine a terra. Ho soccorso la ragazza. E l'autista che si disperava dicendo: “Non c'era modo per evitare la buca, avrei centrato il motorino, l'avrei uccisa. L'autobus poi era stato revisionato proprio ieri”». I romani comunque conoscono bene l'equazione buche e incidenti. In cinque mesi, da gennaio a maggio, sono state segnalati e catalogati 2.298 piccoli crateri. Tanto che ben 2101 tra scooteristi e automobilisti (più decine di passanti) sono finiti in ospedale o hanno riportato danni seri ai mezzi per gli incidenti causati dagli agguati stradali.

Era stata questa la prima conclusione a cui era pervenuta l'inchiesta che era stata aperta dal pm Maria Bice Barborini su un esposto del Codacons. Il secondo passo è stato identificare le ditte al lavoro: cento.

LA GRADUATORIA La prima informativa riporta lo spaccato quartiere per quartiere. Il record delle segnalazioni nel centro storico. Sono stati 566 gli interventi effettuati per le anomalie dell'asfalto. In pratica tra i tre e i quattro al giorno, trappole che hanno causato 144 gli incidenti stradali rilevati dagli agenti della polizia locale di Roma Capitale. La graduatoria dei quartieri a rischio incidenti però segue altre strade. Primo posto Ostia con 425 schianti (e 74 buche catalogate); secondo Torri con 277 (e soli 31 interventi di ripristino) e terzo Eur con 167 incidenti (e 271 riparazioni).

Quasi un incidente al giorno anche a Tiburtino (con 129 rilievi), come a Marconi (117), seguite a ruota da Aurelio e Parioli. Intanto nello stesso fascicolo è confluita anche l'indagine appena aperta dal pm Alberto Galanti centrata sui materiali utilizzati per ripristinare le strade colabrodo. Una indagine, scaturita sempre da un esposto del Codacons, e che mira ad accertare se in Campidoglio viene utilizzato uno standard per la composizione dell'asfalto e se viene rispettato dalle ditte che eseguono i lavori. A quanto pare viene utilizzato un bitume blando.

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