Roma, bimbi esca in auto: l'ultima truffa alle signore

Roma, bimbi esca in auto: l'ultima truffa alle signore
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Ottobre 2015, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 20:32
Un bambino che piange e il malcapitato di turno che s'intenerisce, si distrae e in un attimo resta vittima di una truffa in strada. Succede a Roma dove, nel corso dell'ultimo anno, di fronte ai supermercati, nei parcheggi dei centri commerciali, ai distributori di benzina, i minori vengono usati sempre di più come "esche" in quelle truffe conosciute che vanno dal finto sorpasso allo specchietto rotto. È più facile riuscire a estorcere denaro, soprattutto alle donne - confermano anche i Carabinieri e la Polizia di Stato - usando il pianto di un bambino piccolo che pare essersi spaventato per quell'incidente in realtà mai avvenuto e che invece finge con la bravura di un attore in erba.



I "pionieri" di questa variante criminale sono alcuni componenti della famiglia Bevilacqua. Una famiglia-clan di nomadi stanziali di origine napoletana - paragonabile per assetto e tipologia ai Casamonica - che da tempo ha imparato a collaudare questo tipo di truffa, tanto che i Carabinieri della stazione Aventino arrestarono, mesi fa, Antonio Bevilacqua, 32 anni, colto in flagranza di reato mentre estorceva del denaro a un architetto nel quartiere Testaccio usando la truffa dello specchietto e avvalendosi dei due figli minori di 6 e 8 anni che a comando iniziarono a piangere con il fine ultimo di intenerire la vittima. L'uomo è stato arrestato e processato per direttissima.



LA TECNICA

Ma non si tratta di un caso isolato. La tecnica ha fatto scuola e si è propagata. Del resto, l'escamotage è semplice: si aspetta il passaggio della macchina con a bordo la vittima di turno, gli si lancia a volte una pigna, a volte un pezzo di gomma per provocare un rumore simile a quello di un urto. A quel punto, il truffatore, con al seguito la famiglia inizia a inscenare la recita per cercare di estorcere denaro - solitamente cifre non superiori ai 50 euro - cercando di persuadere il malcapitato a non firmare nessuna constatazione amichevole e a non chiamare i vigili grazie proprio a quel pianto comandato ai bambini. Capita ogni giorno a Roma. Capita di continuo. Un ultimo esempio? La signora Rosella Loggi in via Giovanni Battista de Rossi, pochi giorni fa, è stata avvicinata da un cittadino italiano con un bambino a bordo dell'auto ed è stata accusata di aver rotto lo specchietto svoltando la curva da via di Villa Massimo.



«Quest'uomo, italiano - racconta la signora - voleva immediatamente dei soldi a quel punto, poiché eravamo sotto casa, l'ho avvisato che avrei chiamato mio marito per risolvere la questione ma l'uomo ha preso ed è fuggito».



I DATI

Stando ai dati raccolti dalla Polizia di Stato, solo nel 2014 e solo nella città di Roma le vittime di truffe e tentati raggiri - quasi sempre donne e pensionati - sono state circa 10 mila, quelle con un'età superiore ai 65 anni, circa 1.400, mentre il Lazio, con il 15% è, dopo la Lombardia, la Campania e il Piemonte, la quarta regione con l'incidenza maggiore di truffe. Le autorità hanno elaborato un abbecedario sui casi tipici di truffe in strada. Si va dal finto funzionario di banca o delle poste che, soprattutto nell'area di piazza Bologna e della Cassia, prova a sottrarre la pensione o parte di questa agli anziani additando errati calcoli nella somma elargita, alla truffa della maionese o del fondotinta (area stazione Termini) in cui una coppia di truffatori dopo aver macchiato, senza farsi accorgere la giacca della vittima prescelta, con il pretesto di aiutarla poi a pulirsi, sottraggono portafogli o orologi.



LE ZONE

E ancora: la truffa delle chiavi (che va per la maggiore nel quadrante di Roma Est e nei parcheggi dei centri commerciali) inscenata di solito da una coppia di persone che individuano la vittima mentre sale in macchina, la fermano dicendole per l'appunto che ha perso le chiavi e mentre quest'ultima scende dall'auto cercando di trovarle, aprono lo sportello del passeggero e una volta su tre riescono a rubare la borsa. L'identikit dei truffatori di strada secondo le autorità non ha nulla a che vedere con il profilo tipico dei criminali. Si tratta quasi sempre di cittadini italiani, con un'età compresa tra i 35 e i 40 anni, di bell'aspetto, apparentemente istruiti e dai modi garbati.