Già, perché sulla delibera dell'esecutivo capitolino è sorto un vero e proprio giallo. I fatti: a 11 giorni dal via libera in giunta, nessuno ne ha ancora una copia o ne conosce con certezza le cifre. Tanto da aprire un valzer di ipotesi e dietrologie sul “bilancio fantasma”.
LA POLEMICA
A lanciare il sasso è Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini: «Il sindaco e gli assessori hanno votato un documento in bianco che poi modificheranno in base alle reazioni e agli annunci? Che cosa ne pensa il giudice e neo assessore alla legalità Sabella?». E Fabrizio Ghera (Fdi-An) va oltre, preparando una diffida nella quale di chiede al sindaco di «fornire immediatamente al sottoscritto copia del documento approvato e renderlo, altresì, di dominio pubblico affinché anche i cittadini ne possano prendere visione». Il fuoco è acceso: «Non possiamo fare i passacarte della giunta», dicono gli esponenti democrat più critici nei confronti di Palazzo Senatorio. Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza, tenta di placare gli animi inquieti: «Mi fido dell'assessore Scozzese, da lunedì cominceremo a discutere insieme del bilancio». Ma sull'assenza (almeno finora) di comunicazioni da parte della giunta - che giovedì scorso ha provocato l'ira di Sel, con tanto di abbandono del vertice di maggioranza - non si sottrae: «In effetti non abbiamo ricevuto alcun documento - ammette Panecaldo - e la cosa non poteva di certo farci piacere». Tutto ciò mentre Sel alza i toni: «O si cambia rotta o noi non garantiamo il vincolo di maggioranza - sottolinea Gianluca Peciola - Ci vediamo in consiglio a valutare quali provvedimenti sono utili alla città e quali non lo sono».
L'ITER
L'iter di approvazione della manovra potrebbe essere quindi più scosceso del previsto. Sui tempi Panecaldo è moderatamente ottimista: «Cominciando a discuterne lunedì, considerando il tempo necessario ai Municipi per fare le loro valutazioni, il bilancio potrebbe sbarcare in aula tra il 10 e il 15 di febbraio». Ma i consiglieri di maggioranza sono pronti a entrare in profondità nel merito della delibera di giunta: «Questa è una manovra politicamente molto significativa, anche perché facciamo tutto quello che c'è stato richiesto sul piano di rientro un anno prima - spiega Alfredo Ferrari (Pd), presidente della commissione bilancio - ma quest'anno vorremmo superare la prassi degli emendamenti di giunta, lavorando a un maxi emendamento di commissione». La partita, insomma, è tutta da giocare.