Baby squillo, ora spunta il catalogo
con le foto delle ragazze più disponibili

Baby squillo, ora spunta il catalogo con le foto delle ragazze più disponibili
di Adelaide Pierucci
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Sabato 12 Luglio 2014, 01:12 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 02:28

Non solo nudi artistici. Ma scatti erotici, e via via pornografici, o meglio pedopornografici. E' così, col confezionamento di book sempre più in chiave sessuale, dietro la promessa di casting in tv, che il fotografo Furio Fusco, finito in carcere per pedo-pornografia, puntava a trasformare le sue baby modelle in baby squillo.

Un lavoro portato avanti con affabulazioni sistematiche che nei prossimi giorni potrebbero costare al falso artista di Piazza Bologna una nuova contestazione: lo sfruttamento della prostituzione minorile.

Un'accusa al vaglio della Procura che aprirebbe, dopo lo scandalo delle baby squillo dei Parioli, un nuovo terremoto tra professionisti, imprenditori e top-manager della città, pronti ad aprire il portafogli e a versare centinaia di euro per accompagnarsi con liceali.

IL SIMBOLO

Ai clienti, a quanto pare, bastava un simbolo per distinguere le ragazzine ”trattabili” e quelle no. Bastava un segno sulle foto messe in mostra sul sito web di Fusco. Un sito ora oscurato. Gli interessati, uomini del giro stretto di Fusco, chiamavano e in base ai chiarimenti si organizzavano. Gli archivi porno, con le ragazzine da lui chiamate «bimbe» e spinte ad utilizzare «giocattoli» erotici , però, non venivano pubblicati sul web. Restavano negli archivi, nella casa-studio di Fusco, per mostrare alle nuove arrivate che posare nude, farsi massaggiare e quant’altro fosse un passo dovuto per toccare il successo.

IL GIRO

Almeno una decina di minorenni (ma l'indagine è solo ai primi passi) sarebbero cadute nella trappola finendo catapultate in giochi più grandi di loro. Tanto che una diciottenne liceale, in arte ”Marsh Mallow”, promossa alla maturità da pochi giorni, si è ritrovata iscritta nel registro degli indagati perché, una volta finita nella rete del fotografo (prestandosi anche su set pornografici) avrebbe coinvolto altre ragazzine.

«Avevo voglia di guadagnare qualcosa, di mostrarmi e magari di un po' di sregolatezza. Ma nel mio futuro vedo comunque l'università e un lavoro normale, onesto», ha spiegato la diciottenne al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristiana Macchiusi, titolari dell'indagine, che l'altra sera l'hanno ascoltata per ore. «Fusco era la mia guida», ha raccontato.

GLI INTERROGATORI

Nei prossimi giorni, intanto, altre adolescenti saranno convocate a Piazzale Clodio per spiegare i loro rapporti con il fotografo appassionato di scatti «moooolto sexy», come scriveva Fusco su facebook. Si tratta per lo più di giovanissime che gravitano nel triangolo Parioli Talenti e Trieste, in alcuni casi studentesse delle scuole Giulio Cesare, Maria Ausiliatrice e Kennedy.

Poi negli uffici della Procura saranno sentiti, tra gli altri, alcuni manager di Rai e Mediaset: dovranno spiegare i rapporti allacciati con il fotografo delle baby modelle e soprattutto quelli con le ragazzine. Se fossero altro rispetto a qualche cena, rischiano di ritrovarsi indagati con l'accusa di prostituzione minorile. A finire nelle grinfie del fotografo millantatore in particolare liceali con problemi di studio e di stress, che trovavano in lui un confidente.

«E lo so» si rilassava con una quindicenne al telefono «tu figurati che io oggi pomeriggio ho avuto una, che sta nelle condizioni tue. Che è venuta qui a farsi fare un massaggio di due ore. Zitta va. Era una scusa per sentirsi coccolata improfunata incremata, capito come? Ha sedici anni e mezzo. Quindi quando vuoi, se tu sei depressa o quanto altro vieni».

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