Roma, baby squillo in Procura: «Con Fusco foto e sesso per poter fare le veline»

Roma, baby squillo in Procura: «Con Fusco foto e sesso per poter fare le veline»
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 5 Dicembre 2014, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 13:27
«Spogliati, senza slip è meglio. Altrimenti che nudo artistico è?». L'obiettivo puntato su adolescenti lasciate senza veli, la smania di ammaliarle promettendo il successo in tv e in passerella.

Ieri tre baby modelle finite nelle grinfie di Furio Fusco, il fotografo di moda con casa-studio a piazza Bologna, in carcere da luglio per aver fatto posare nude centinaia di ragazzine per accumulare materiale pedopornografico e convincerne alcune a sopportare supplizi sessuali, hanno raccontato a piazzale Clodio cosa succedeva sui set.

«Ci diceva che in quel modo era più facile accedere nel mondo dello spettacolo» hanno raccontato le tre aspiranti veline «E quindi ci siamo sottoposte a quegli scatti hard, anche se con imbarazzo...». In scaletta ci sono altre tredici vittime da ascoltare. Tra loro anche chi ha subìto abusi sessuali. Era stata la procura a chiedere e ottenere l'incidente probatorio davanti al gip per cristallizzare l'impianto accusatorio. Tra i convocati anche un diciottenne, aspirante attore. «Vorrei far recapitare dei provini a Rocco Siffredi» avrebbe chiesto il ragazzino al fotografo, che a quel punto lo ha istigato a fare foto porno.



I GIOCATTOLI

Il fotografo era stato arrestato a luglio con l'accusa di prostituzione minorile. Un paio di mesi dopo aveva ricevuto in carcere una seconda misura cautelare con l'accusa di violenza sessuale commessa su minorenni. Per Fusco, secondo il sostituto procuratore Cristiana Macchiusi e il procuratore aggiunto Maria Monteleone, le foto in odore di pedofilia sarebbero stato il trampolino per arrivare a compiere gli abusi sessuali, utilizzando attrezzi erotici da lui ribattezzati «giocattoli». Illudendo le adolescenti, per lo più tra i i 14 e i 17 anni, su un possibile successo (vantava contatti anche con colleghi americani e prometteva viaggi a Dubai) il fotografo col pallino del sesso le spronava a spogliarsi, a farsi depilare le zone erogene e a subire giochi erotici anche con oggetti casalinghi.



LA PERIZIA

Intanto è stata appena acquisita la perizia informatica sui pc di Fusco effettuata, in particolare, sulla memoria in cui il fotografo raccoglieva il materiale fotografo più scottante. Al vaglio migliaia di scatti. Altre ottocento foto pedopornografiche scaricate dal web erano invece già state recuperate e sequestrate. Ora si cercano i destinatari.

Secondo gli inquirenti l'invito alle ragazze a compiere atti proibiti serviva anche a calibrarne le reazioni. Una ragazzina parlando con lui al telefono aveva detto: «Ti faccio una sorpresa arrivo in costume». Risposta: ««E io te lo strappo di dosso questo è poco ma certo. L'hai pagato un sacco? Allora te lo sfilo delicatamente».