Furti in villa, sgominata una banda: aveva colpito in tutta la Capitale

Furti in villa, sgominata una banda: aveva colpito in tutta la Capitale
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Ottobre 2014, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 08:30

Veniva inviata in Romania la refurtiva dei colpi messi a segno nelle ville della zona del litorale romano dalla banda, che è stata sgominata oggi dagli agenti del commissariato Lido, diretto da Antonio Franco. In manette è finito anche il capo della rete criminale. L' indagine è partita dopo un ingente furto avvenuto a novembre del 2013 nell'abitazione di un facoltoso imprenditore romano, nel corso del quale gli autori, dopo aver asportato numerose armi, avevano sottratto anche le chiavi dell'autovettura dileguandosi dal posto.

Tramite segnale di localizzazione satellitare, l'autovettura era stata poi rintracciata e fermata in località Axa dagli agenti del commissariato, che avevano sorpreso alla guida un cittadino romeno, M.G.

di 46 anni, arrestandolo. Uno dei complici del fermato, che si trovava a bordo di un'altra autovettura, parcheggiata nelle vicinanze, alla vista degli agenti era riuscito a dileguarsi a piedi.

All'interno dell'auto, risultata pulita, sono stati rinvenuti numerosi oggetti da scasso, e in particolare, una macchina fotografica con la foto della persona che si era data alla fuga. Dalle indagini successive, gli agenti hanno ricostruito i movimenti dell'arrestato scoprendo che pochi giorni prima aveva frequentato il condominio, dove era avvenuto il furto delle armi e dell'autovettura, avendo effettuato lavori di ristrutturazione.

Pertanto, dopo una serie di accertamenti attraverso l'incrocio dei tabulati telefonici, i poliziotti sono riusciti a individuare il complice. Si tratta di S.G, 37enne romeno, che si è reso irreperibile ritornando nel paese natio. Le indagini sono proseguite per ricostruire dove fossero nascoste le armi. Gli agenti, in possesso dell'utenza telefonica del latitante, hanno avviato una serie di intercettazioni telefoniche con l'ausilio anche di interpreti in lingua romena. L'attività ha consentito di individuare altri romeni che insieme con S.G. commettevano reati su tutto il territorio della Capitale, nonché ha consentito di fare luce su una fitta rete di contatti con altri connazionali che provvedevano al trasporto tra l'Italia e la Romania della refurtiva.

In particolare, è stato identificato un altro cittadino rumeno, T.R. di 23 anni, che è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto poiché trovato in possesso di diversa refurtiva provento di altri colpi messi a segno con S.G. e con altri connazionali denunciati: U.C. di 26 anni, S.N. di 42 anni, e infine, una donna sempre di nazionalità romena, M.T. di 43 anni, che interagiva con i complici da una località toscana. Durante l'attività d'intercettazione telefonica, servita tra l'altro a dimostrare come S.G fosse a capo della rete criminale, è anche emerso che il latitante si è reso responsabile anche di un ingente furto in un supermercato di Ostia, messo a segno nel mese di marzo 2014.

In quell'occasione era stato rubato un notevole quantitativo di materiale informatico e elettronico che era poi stato inviato in Romania. Ulteriore attività investigativa ha permesso di accertare che S.G., appena rientrato in Italia nei primi giorni di ottobre, aveva modo di mettere subito a segno dei colpi a Fiumicino in una serie di ville, riuscendo a rendersi irreperibile. Alla luce della pericolosità dell'uomo, previo imput degli agenti, l'autorità giudiziaria ha emesso la misura cautelare della custodia in carcere che aveva effettiva esecuzione nella giornata di ieri, quando gli agenti, dopo numerosi giorni di appostamento e l'utilizzo dei più recenti e sofisticati dispositivi di rilevamento e localizzazione di cellulari, sono riusciti a individuare il nascondiglio all'interno della pineta Acqua Rossa.

S.G. è stato infatti rintracciato all'interno di una baracca occultata nella fitta vegetazione. Per sottrarsi alla cattura, il rumeno ha opposto resistenza, rompendo una mano a uno degli agenti che tentava di contenerlo, ma è stato comunque al termine arrestato dagli investigatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA