Roma, nascondeva un museo di reperti rubati in casa: denunciato avvocato romano

Roma, nascondeva un museo di reperti rubati in casa: denunciato avvocato romano
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Martedì 25 Novembre 2014, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 12:52

Lastre di marmo d'epoca presumibilmente romana, dipinti murali, quadri, libri sacri, crocefissi, arazzi, statue, nonchè materiali sottratti da scavi archeologici e da cimiteri (monumenti sacri o funerari), trafugati da diverse Regioni d'Italia (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Toscana) sono stati sequestrati nella villa di un avvocato civilista romano, di 60 anni, nella zona di Grottarossa dai carabinieri della stazione Roma Monte Mario.

Le opere provengono da 24 furti compiuti in vari siti d'Italia. Il materiale, d'interesse storico, artistico, religioso, culturale e archeologico, di valore inestimabile, è stato asportato nel corso di anni di razzie in molti siti archeologici, musei, cimiteri e chiese del Paese.

Tra i reperti vi sono oggetti risalenti ad un arco temporale che va dal periodo etrusco a quello barocco, per questa ragione la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha nominato un gruppo di consulenti tecnici con diverse specializzazioni per meglio determinare le opere e ricostruire la loro storia.



I carabinieri della stazione di Roma Monte Mario insieme ai colleghi del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno dovuto compiere accertamenti lunghi e pazienti per individuare con precisione i reperti e localizzare i siti in cui potevano essere stati sottratti. Attraverso la capillare rete di stazioni Carabinieri sparse sul territorio nazionale, sono state collegate tutte le singole indagini e, al momento, è stato accertato che parte degli oggetti recuperati sono riconducibili a 24 furti. Parroci, direttori di musei, responsabili di cimiteri e sovrintendenti di scavi archeologici hanno infatti riconosciuto i reperti recuperati dai carabinieri accorgendosi in alcuni casi dell'effettiva mancanza solamente dopo essere stati convocati.

L'avvocato sessantenne, denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione continuato, secondo gli investigatori, era consapevole della provenienza illecita della maggior parte del materiale sequestrato, poichè i carabinieri insieme agli oggetti hanno trovato anche articoli di stampa e fotografie con didascalie dell'epoca in cui erano stati rubati.

La sua posizione, spiegano i carabinieri, è sicuramente aggravata anche dall'ingente quantità di beni archeologici, di diverso genere, rinvenuti nella sua disponibilità (vasellame, ceramiche, marmi, terracotta, tappi di anfora, lucerne, elementi da telaio, ecc.) la cui origine è compresa tra il VII secolo a.C. e l'età post-antica.

Tra i molti reperti sequestrati: 64 monete in bronzo e rame di età Medioevale e Moderna dal VI secolo d.C. al XX sec. d.C.; 501 monete di età Romana Repubblicana e Imperiale in bronzo e argento dal III sec. a.C al IV sec. d.C.; 108 elementi in bronzo, piombo di epoca Antica e Moderna fra cui sono riconoscibili anelli da dito, elementi circolari, chiodi, campanellini, borchie; 02 sigilli in bronzo del XIII d.C. - XIV sec. d.C.; 7 elementi in pasta vitrea relativi a pedine da gioco, un castone di anello e un pendente di collana di età antica; 11 elementi in piombo tra cui sono riconoscibili grappe a coda di rondine e sigilli per contenitori di probabile età antica; una punta di lancia in ferro e il frammento del piede sinistro di una statua in bronzo di età antica.