LE BOTTE
Il pomeriggio di follia inizia poco dopo le 18, quando il passaggio del bus su via Achille Vertunni (siamo all'estrema periferia est di Roma) è bloccato da un'auto in doppia fila. Anche i passeggeri protestano. A bordo dell'auto ci sono il giovane e la sua fidanzata. Inizia il litigio, l'auto verrà spostata. Ma dopo pochi metri raggiunge il bus: il ragazzo, secondo la ricostruzione dei testimoni, infrange il vetro del finestrino e si ferisce a una mano. «Sono arrivato con l'auto di servizio dopo aver ricevuto la telefonata di Giovanni - racconta Michele Barbagallo, ispettore Tpl - si era chiuso dentro il bus per motivi di sicurezza, poi l'ho fatto spostare dentro la mia vettura e quando è arrivata l'ambulanza è successo il putiferio».
Sempre secondo le testimonianze sono arrivati i genitori del giovane.
«Guarda che si è fatto mio figlio» avrebbe detto il padre indicando la mano sanguinante del giovane. «Giovanni è stato praticamente scortato da me e dagli operatori del 118 fino all'ambulanza», aggiunge Barbagallo. Ma la furia non è finita, ormai c'è il caos in piazza: l'autista nel parapiglia viene colpito con calci e pugni e cade a terra. La polizia sta cercando di ricostruire l'esatta dinamica del pomeriggio di follia e accertare le singole responsabilità dei quattro e se sono coinvolte anche altre persone.
CAOS IN PIAZZA
Perché nel frattempo nella piazza è esploso il caos: alcuni ragazzi della zona hanno provato a difendere l'autista, amici dell'aggressore si sono schierati con lui e si è scatenata una mega rissa. «In piazza c'erano una settantina di persone, è stato tremendo» aggiunge Barbagallo. I quattro, poi, sono andati all'ospedale Pertini per farsi medicare e refertare.
L'autista, assistito da un avvocato, presenterà a breve la denuncia. Sessant'anni, da 15 anni in servizio nella Roma Tpl, andrà in pensione a dicembre. «Ogni giorno subiamo aggressioni, ma stavolta c'è stato il putiferio» conclude Barbagallo.