Ama, ecco il piano: nuovo impianto
e rifiuti fuori dalla città

Ama, ecco il piano: nuovo impianto e rifiuti fuori dalla città
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 3 Settembre 2014, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 22:49
Il piano anti emergenza rifiuti pronto: l’Ama mette in funzione il tritovagliatore, gioca la carta del “trattamento” di 200 tonnellate fuori Roma e punta agli inceneritori all’estero. E manderà altri 500 operatori a dare la spinta decisiva sulla differenziata. Anche se l’estate è trascorsa senza criticità (la produzione di spazzatura diminuisce in agosto), questa tregua è stata utilizzata per fare la manutenzione degli impianti di trattamento, che in passato erano andati in tilt, provocando il caos con i rifiuti che restavano per strada.



PICCO

Partiamo dalla produzione dei rifiuti. Nelle ultime due settimane di agosto c’è stato il picco negativo. Ma ora che tutti stanno tornando dalle ferie, con la riapertura delle scuole già si prevede per la terza settimana di settembre di avvicinarsi ai numeri più alti, circa 3.000-3.300 tonnellate di rifiuti indifferenziati. E’ vero che tra settembre e dicembre questa cifra diminuirà perché il porta a porta e la differenziata spinta raggiungeranno altri 544 mila cittadini. Ma non si può contare solo su questo. La prima mossa del piano: dalla terza settimana di settembre entrerà in funzione il tritovagliatore dell’Ama di Rocca Cencia (da tempo ce n’è un altro in servizio, ma è quello di Colari). Con questo impianto aggiuntivo, si potrà anche alleggerire l’impatto sul Tmb di via Salaria, dove la convivenza con gli abitanti della zona è divenuta sempre più complicata.



LA STRUTTURA

Per evitare, comunque, che come successo in passato in caso di guasti dei Tmb si vada in affanno e per non affidarsi solo al paracadute del secondo tritovagliatore, è stata indetta una gara pubblica tra gli impianti di trattamento del resto del Lazio.

In linea di massima c’è la possibilità - in caso di necessità - di portare fuori Roma (ad esempio nel Tmb della Rida in provincia di Latina) altre 200 tonnellate di rifiuti. In sintesi: funzioneranno i quattro Tmb romani (due di Ama e due di Colari), i due tritovagliatori e, se servirà, 200 tonnellate di rifiuti potranno essere trattati fuori da Roma. Questo dovrebbe evitare il rischio di lasciare i rifiuti nei cassonetti o per strada. Ma in passato l’intoppo che ha causato l’effetto a catena e l’emergenza si è verificato in un altro punto del ciclo dei rifiuti: gli inceneritori. Una parte consistente dei rifiuti, una volta trattata, diventa Cdr (o un materiale meno pregiato ma comunque simile) destinato ad alimentare i termovalorizzatori. Bene, in passato - ad esempio a fine 2013 - il sistema è andato in tilt perché uno dei termovalorizzatori di San Vittore e Colleferro (i due funzionanti nel Lazio) avevano dei problemi e quindi non si sapeva dove portare il materiale.

In parte il nodo era stato sciolto siglando contratti con aziende di altre regioni, in primis Emilia-Romagna e Lombardia, ma anche in questo caso ci sono sempre delle insidie: dal maltempo che blocca i camion agli impianti in manutenzione. Attualmente sono 163 gli autoarticolati che partono ogni giorno da Roma con il Cdr. Ora l’Ama sta completando un altro bando, europeo, per ampliare la lista delle aziende pronte ad accogliere negli inceneritori il combustibile da rifiuti romano.



INCENERITORI

E alla luce delle manifestazioni di interesse già arrivate, si potrebbero siglare contratti con impianti in Spagna, Danimarca, Svezia, Svizzera, Ungheria e Olanda. In quel caso, invece dei camion, potranno essere usate anche le navi o i treni. L’importante - è la convinzione che circola all’Ama - è avere una gamma di scelte la più ampia possibile, in modo da non trovarsi mai con l’acqua alla gola.

Lo Sblocca Italia presentato l’altro giorno dal governo potrebbe anche velocizzare le procedure per usare i termovalorizzatori del resto d’Italia, dunque il quadro è mutevole.



L’OBIETTIVO

Ultimo tassello: la corsa contro il tempo per portare la differenziata al 50 per cento entro il 31 dicembre, in modo da ridurre i rifiuti che vanno nei Tmb e negli inceneritori. Come annunciato l’altro giorno dal Messaggero, sta per partire - gradualmente - il nuovo sistema di raccolta (in parte ”porta a porta”) in tre nuovi municipi (si tratta del XIV, del XVII e del X) per un totale di 544 mila abitanti coinvolti. Non si può sbagliare e per questo l’Ama ha deciso di impegnare 500 dipendenti (in tutto il 2014) in questa operazione.
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