Roma, cuoca rubava cibo: porzioni mini e scondite agli alunni

Roma, cuoca rubava cibo: porzioni mini e scondite agli alunni
di Giulio Mancini
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Mercoledì 29 Ottobre 2014, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 20:28
Le maestre erano stanche di vedere porzioni dimezzate e scondite nei piatti degli alunni. Così, sospettando che qualcuno in cucina lucrasse sulla dieta degli scolari, hanno parlato con i carabinieri. Che hanno pizzicato la cuoca con il portabagagli carico di prosciutto, tocchi di formaggio, tranci di carne e parmigiano grattugiato.



È stata arrestata con l'accusa di furto aggravato, derubricata poi in appropriazione indebita e quindi rimessa in libertà, la responsabile dei fornelli della mensa della scuola elementare ”Mario Carotenuto” di Malafede, tra Acilia e l'Eur. Tiziana Paternesi, 51 anni, dipendente dell'impresa di catering ”Cir”, è stata bloccata dai militari della stazione di Vitinia con un grosso quantitativo di derrate alimentari non solo in macchina ma anche a casa. Non ha saputo giustificarne la provenienza e l'azienda sta valutando quali misure assumere nei suoi confronti.

La vicenda è l'epilogo di una querelle che durava da diverse settimane tra le maestre e la cuoca, responsabile della preparazione di 700 pasti al giorno. «Avevamo notato con una certa preoccupazione che nei piatti dei bambini c'erano porzioni striminzite - raccontano le insegnanti - Per esempio, pur avendo riscontrato che nel menù quel giorno erano previste due fettine di prosciutto, a tavola ne arrivava solo una per bambino. Quando c'era il riso, questo era scarso e pure scondito, mancante di parmigiano e di olio».



LE GIUSTIFICAZIONI

Le maestre avrebbero anche parlato con la cuoca esprimendo perplessità e preoccupazioni. «Beh - dicono - abbiamo sempre considerato la salute degli alunni ma c'era anche da tutelare i contribuenti: il servizio della mensa ha un costo per le famiglie ed è successo pure che, in caso di bisogno particolare, siamo state noi a pagare per genitori disoccupati o alle prese con problemi economici». Alle osservazioni delle docenti, la Paternesi avrebbe risposto con frasi rassicuranti. «Ci ha detto che i protocolli dietetici sconsigliavano l'uso di troppo olio o di parmigiano nei bambini - ricordano le maestre - ma quelle risposte non ci hanno convinto».



LE PROVE

I carabinieri, dopo aver appreso dei sospetti delle maestre, hanno organizzato un piano di appostamenti nei confronti della cuoca. Venerdì pomeriggio la trappola è scattata quando, al termine del turno di lavoro, la donna è uscita con la macchina dalla scuola. Nel portabagagli i militari hanno rinvenuto un prosciutto intero, un pezzo di formaggio, carne di maiale e parmigiano grattugiato. Il tutto per un valore di circa 300 euro. A casa della Paternesi, che abita nella zona di Longarina di Ostia Antica, gli investigatori, agli ordini del maggiore Sebastiano Arena, hanno trovato la dispensa piena: diversi pezzi di formaggio da un chilo ciascuno, una decina di bottiglie d'olio, numerosi pacchi di biscotti wafer, tranci di carne suina e alcune confezioni di merende consistenti in panini preconfezionati surgelati. Stando ad una prima valutazione il valore supererebbe i quattromila euro. Il giorno dopo l'arresto, il magistrato di turno ha rimesso in libertà la donna, derubricando l'accusa da furto aggravato ad appropriazione indebita.