Aggressione omofoba, parla il ferito: «Ci stavamo solo baciando»

Ponte Garibaldi
di Marco Pasqua
2 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Gennaio 2014, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 15:13
Era una bestia che ci ha preso di punta. Mai vista tanta violenza gratuita. L. ha 24 anni, laureato in giurisprudenza alla Luiss e ha il naso fratturato. Venticinque giorni di prognosi per lui, dieci all'amico, che se l'è cavata con due punti sulle labbra. Vittima dell'ennesima aggressione omofoba, nel cuore della Capitale. La polizia ha fatto partire le indagini subito dopo aver raccolto l'esposto dei ragazzi, che hanno ricevuto le cure del caso nell'ospedale Fatebenefratelli.



Cosa stavi facendo?

Assolutamente niente. Erano da poco passate le tre di notte di venerdì scorso e io ero in compagnia di un ragazzo con il quale mi sto frequentando da qualche tempo su Ponte Garibaldi. Ci stavamo solo baciando. A un certo punto, ci è passato accanto un gruppo di persone, turisti e italiani.



Vi hanno detto qualcosa?

Due di loro ci hanno insultato, in inglese. Hanno urlato contro di noi, in maniera molto violenta. Poi sono andati via e la cosa sembrava fosse finita lì.



E invece?

Rimaniamo fermi al nostro posto, quando uno dei due stranieri, probabilmente russi - almeno a giudicare dai lineamenti e dall'accento - torna indietro, ci raggiunge e inizia a picchiarci.



E non dice nulla?

Continuava a urlare, in inglese. Mi ha colpito in pieno volto, così come ha fatto con il mio amico. Due del gruppo cercavano di tenerlo, bloccandolo, e ci dicevano di andare via, in italiano.



Voi non avete reagito?

No, ma appena si è allontanato abbiamo chiamato con il cellulare il 113 e il 118. Eravamo feriti. Peccato che l'aggressione non fosse terminata. Il tizio, infatti, ha deciso di tornare indietro. E così, mentre aspettavamo l'arrivo della polizia, ha ripreso a picchiarci. Era un bestione che ci aveva preso di punta.



Qualcuno si è fermato per soccorrervi o offrirvi aiuto?

Assolutamente no.



Cosa ti ha colpito di più di questa aggressione?

La violenza gratuita e immotivata, sia a livello verbale che fisico. Sembrava che avessimo fatto qualcosa di sbagliato. Ci urlavano di andare via, ma noi non avevamo nessun motivo per farlo. Non stavamo facendo nulla di male.
© RIPRODUZIONE RISERVATA