L'investimento «Sono otto i milioni di euro che verranno stanziati dagli istituti di credito in questa ultima tranche, che aggiunti ai precedenti portano il costo complessivo dell'opera a 90 milioni di euro. Cifra interamente finanziata da privati. L'Acquario di Roma - si legge nella nota - sarà una infrastruttura di proprietà pubblica (Comune di Roma e Ministero del Tesoro) e, come deliberato dal Consiglio Comunale di Roma, è considerata un'opera di alto interesse pubblico. I lunghi tempi di questo accordo sono stati dettati dalle complesse procedure amministrative e burocratiche che purtroppo caratterizzano operazioni di vasta portata come questa. In accordo con le imprese, le maestranze, le sigle sindacali e gli amministratori comunali a breve, previa l'omologa del Tribunale che volontariamente è stata richiesta dalla società Mare Nostrum (la concessionaria che si occupa di seguire la realizzazione dei lavori ndr), il cantiere riprenderà a lavorare a pieno ritmo nei tempi previsti della legge. Sarà uno dei cantieri attivi più grandi di Roma interamente a carico di coraggiosi investitori privati».
«È una bella notizia natalizia per Roma, una piacevole sorpresa che i romani troveranno sotto l'albero e che aspettavano da tempo - ha spiegato Domenico Ricciardi Presidente di Acquario di Roma - Expo - L'Acquario di Roma contribuirà alla ripresa dell'immagine culturale di Roma, del Turismo, della ricerca scientifica e dell'occupazione giovanile.
Siamo felici di aver raggiunto questo primo obiettivo e ringraziamo i soci della Mare Nostrum (la famiglia Ricciardi, la famiglia Apolloni, la Rina Registro Italiano Navigazione), il pool di Banche e gli amministratori di Roma di tutti i partiti, che hanno creduto nel progetto, sempre approvato all'unanimità, convincendo la multinazionale britannica Merlin a rimanere partner di questo ambizioso progetto a Roma. Un progetto che coinvolgerà settori come il turismo, la divulgazione della ricerca scientifica, l'educazione e la cultura e che sarà un modello di riferimento per l'estero».