Acqua regionale, l'inchiesta raddoppia
Via ai prelievi dei Nas: latte a rischio

Acqua regionale, l'inchiesta raddoppia Via ai prelievi dei Nas: latte a rischio
di Lorenzo De Cicco e Sara Menafra
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Venerdì 14 Marzo 2014, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 14:18

Avvelenamento. questa l'ipotesi di reato formulata dalla Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per lo scandalo dell'acqua regionale all'arsenico, che proprio ieri ha incaricato i carabinieri del Nas di eseguire accertamenti sulla pericolosit della rete

idrica gestita della Regione Lazio attraverso l’Arsial. Le indagini sono condotte dai pubblici ministeri Roberto Cucchiari e Maria Letizia Golfieri, gli stessi che la scorsa settimana avevano aperto un fascicolo sull'amianto utilizzato per costruire parte delle vecchie tubature interrate nella zona, dopo che i residenti avevano lanciato l'allarme per la presenza del materiale cancerogeno nelle condutture.

GLI ALLARMI

L'emergenza arsenico a Roma Nord era scattata il 1 marzo, dopo la pubblicazione dell’ordinanza del Campidoglio, firmata il 21 febbraio, che vietava a 500 nuclei familiari di utilizzare l'acqua degli impianti di Santa Maria di Galeria, Brandosa, Piansaccoccia e Malborghetto. La Asl Roma C aveva tuttavia avvisato il Comune otto mesi prima, il 3 giugno 2013, con una relazione dettagliata indirizzata al direttore della direzione Opere igienico sanitaria e all'Agenzia regionale che gestisce gli impianti, in cui si chiedeva «un provvedimento di ordinanza per gli acquedotti rurali Arsial». Il motivo? I valori batteriologici e chimici riscontrati erano fuori norma. Solo a fine febbraio, a due mesi dall'ennesimo sollecito della Asl datato 17 dicembre, da Palazzo Senatorio è stato firmato l'atto per vietare il consumo umano dell'acqua regionale in alcune zone dei municipi XIV e XV.

Gli esperti concordano sui rischi che l'esposizione da arsenico può provocare: si parla di tumori (della pelle, dei polmoni, della prostata), ma anche di danni a livello neurologico e all'apparato riproduttivo. Situazione che si aggrava per la presenza di amianto nelle tubature. E anche di radon, a sentire l'allarme lanciato dall'Ordine dei geologi del Lazio, l'elemento potenzialmente radioattivo che l'Organizzazione mondiale della sanità ha classificato come cancerogeno di "classe 1". Da tempo i cittadini avevano denunciato lo stato di degrado e la cattiva manutenzione delle tubature. Ma l'Arsial, commissariata da due anni e oggi guidata da Antonio Rosati, un fedelissimo di Zingaretti, ha sempre ignorato quelle sollecitazioni.

LATTE A RISCHIO

Per oggi intanto sono attesi i risultati della Asl Roma E sul latte di Roma Nord. Una dose fuori legge di arsenico infatti potrebbe essere riscontrata anche nel latte prodotto dalle migliaia di mucche che hanno bevuto per decenni l'acqua inquinata della zona. Latte che i romani hanno consumato in bottiglia o sotto forma di mozzarelle, ricotte e latticini. Un pool di veterinari di Regione, Asl e Istituto zoo-profilattico si è mosso per "arginare possibili ripercussioni sugli animali e sugli alimenti derivati". I risultati arriveranno oggi e se daranno esito positivo potrebbero scattare altri controlli a tappeto nelle aziende agroalimentari della zona.

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