Assessore Cattoi: rispettiamo Tar su tariffe nido, il giudizio non è nel merito

Assessore Cattoi: rispettiamo Tar su tariffe nido, il giudizio non è nel merito
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 19:36
«Prendo atto della pronuncia del Tar sulle tariffe degli asili nido capitolini, che non contesta il merito della delibera votata dall'Assemblea capitolina, ma ne sospende per il momento gli effetti fino alla discussione del ricorso prevista dallo stesso tribunale per il mese di gennaio». Così in una nota Alessandra Cattoi, assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale.



«La contestazione riguarda la forma non la sostanza, in particolare, il fatto che l'adozione della delibera di adeguamento delle tariffe approvata lo scorso 24 luglio è giunta dopo il perfezionamento dell'iscrizione al nido, e che quindi non è stata possibile una tempestiva comunicazione da parte del Comune alle famiglie. Voglio ricordare che l'aumento in questione non è altro che un adeguamento al costo della vita in base ai dati Istat e che, per attenuarne l'impatto, è stato suddiviso in tre anni. Le tariffe dei nidi capitolini sono tra le più basse d'Italia e incidono in minor misura sulle fasce di reddito più deboli. Questo proprio per l'attenzione che l'amministrazione rivolge alle famiglie in difficoltà. È chiaro che, con rette ferme da 14 anni e il mantenimento di esenzioni totali anche per chi ha redditi di 100mila euro l'anno, sarebbe difficile immaginare di creare nuovi posti nei nidi indispensabili per tante altre famiglie».



«Mi preme sottolineare, infine - aggiunge - che ad oggi quasi nessuno ha ancora versato alcuna quota perché i bollettini di pagamento vengono inviati a novembre dopo i calcoli effettuati sulla base dell'indicatore Isee.
Per i pochi casi di rette già pagate, si provvederà a scalare la differenza dalle prossime quote o a rimborsarle per intero. L'importo delle quote, in considerazione del pronunciamento del Tar, sarà a questo punto ricalcolato secondo le vecchie tariffe, in attesa della sentenza definitiva», conclude.
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